Gorgolaru, villa sutta Placentia nominata
Lo storico capace e serio si affida
ai documenti, oppure, mancando questi,
alla logica più deduttiva
GORLAGO e BORGOTARO
ASTORICO e SENZA BASE LOGICA
Scrive il Balsamo, che è fra gli studiosi netini del santo, (scrive 18 anni fa ndr), alla pag. 99 degli Atti del Convegno del 1990 che “E’ necessario ritenere che il Pugliese – la cui attendibilità ci pare fuori discussione – accingendosi a rivedere ed ampliare, sul finire del Cinquecento, il suo poema... ebbe a frugare utilmente fra le antiche carte della Chiesa Madre...”. Il Pugliese è lo storico netino che cita oltre al cognome – Confalonieri – del Santo piacentino, anche il luogo del ritiro: Gorgolaru, villa sutta Placentia nominata.
Villa sotto a Piacenza, e sappiamo che le mappe del 1500 e le odierne, nella toponomastica piacentina, tenendo a riferimento ancor oggi il fiume Po, dicono ‘sotto’ il NORD e ‘sopra’ il SUD, bastino le cartine odierne con decine di località della provincia di Piacenza così nomate e così sistemate geograficamente.
Villa sutta Placentia: luogo a nord di Piacenza, in giurisdizione di Piacenza!
Quindi NON Gorlago nel bergamasco a oltre
Per di più se si dice essere il Pugliese storicamente valido. O del Pugliese è tutto storico e valido oppure no: cioè quando cita nettamente del Confalonieri, idem nel caso del villa sutta Placentia!
O forse si ritiene valido solo quello che giova a ‘buon pro’ personale? Ma la verità storica circa il nostro amatissimo Santo Patrono non può rimanere avvilita da prese di posizione che tentano di salvare tesi ormai superate, e con elementi d’Archivio reperibilissimi da libri pubblicati in Piacenza di recente, 2005 e 2006!
Oppure per chi sà quale opportunità, o per non rimetterci la faccia, qualcheduno ritiene perseverare nella astoricità, che però, e per fortuna, è già stata criticamente vagliata e ritenuta valida così da mettere “a riposo” le sorpassate tesi! Valide forse nel 1990, non più ora, ed a ragione: carta canta!
Ripartiamo da qua, il Patrono, che veneriamo tutti indistintamente con assidua devozione, lo merita.
Fulvio A. Malvicini