LETTURE DEL BLOG N. 120.882 AL 24 GENNAIO 2024

GRAZIE SAN CORRADO


VIVA SAN CORRADO
ELOGIO ALLE ANIME DEL CULTO POPOLARE
Da secoli sono il perno della devozione 

di Umberto Battini


i CILII la LUCE di San Corrado da secoli
Intanto c'è da fare chiarezza storica: dal 1351 la gente di Noto ha da subito amato San Corrado in un modo meravigliosamente umano di pietà popolare: egli vive sempre con noi nelle sue virtù, nel suo eroismo, nei suoi portenti, da quel giorno è una gara incessante tra protetti e patrono
Per chi non lo sapesse esiste un Direttorio edito dal Vaticano, sulla Pietà Popolare e vi sono espresse chiare e precise le forme ed i modi per portare avanti le devozioni cristiane.
E ne fa un elogio importante! Certamente vi sono anche consigli utili a far della devozione
i PORTATORI di SAN CORRADO lodevolissimi!
un bel gesto cristiano ma sempre riconosciuto come umanamente sano e utile alla vita degli uomini per progrediere nel proprio cammino di fede.
Chi si crede perfetto e vede la pagliuzza  nell'occhio dell'altro probabilmente ha dei problemi suoi irrisolti che pretende di scaricare sugli altri. La carità cristiana esige un dialogo comprensivo, probabilmente molto umanamente comprensivo, ma tant'è!
La processione del Patrono non solo è il cuore del culto devozionale, ma è quasi la radice stessa che muove gli animi verso il sacro. Bene o male, anche durante il fatto cultuale della
l'ARCA di S. Corrado a NOTO
processione, chiunque è costretto a fare i conti con se stesso, con la propria vita che è in quel momento messa a contatto con l'evento religioso sacro: il corpo di un uomo, che carne
ed ossa come noi, ha lasciato un esempio eterno di come è possibile raggiungere la Gloria del Cielo.
Di come ci si comporta col prossimo: penso a quando lo bastonarono, ed ormai malmesso e malridotto dai meschini, li richiama per donare anche a loro il pane del Cielo, santo e caldo!
Così ci si approccia al nostro prossimo, se seguiamo le orme di San Corrado e senza dire: prima lo deve fare lui, l'altro!

Amare fino in fondo è difficile! Soprattutto il prossimo, ma va fatto, San Corrado lo ha fatto!
Ed ognuno arriva a questo piano piano, passo a passo, umanamente ognuno ha i suoi tempi e modi e nessuno può conoscerli e può far ad essi forza.
I Portatori di San Corrado sono la spina dorsale del culto popolare assieme ai Portatori dei Cilii: persone normali, ognuna coi suoi problemi, che però sono lì in prima linea a faticare con gioia, a rendere onore anche ai devoti netini che non ci sono più, quanti ma quanti fedeli di Noto dal 1351 hanno avuto la bella gioia di cercare rifugio e grazie nel Patrono, ognuno con la propria umanità.
Chi cerca la perfezione nel culto popolare probabilmente ha capito poco del fatto spirituale: siamo tutti bene o male peccatori che fino alla fine della vita arrancano nella speranza di poter migliorarsi, di potersi convertire di più e meglio, d'imparare ad apprezzare l'altro così com'è!
Per questo elogio i Portatori dell'Arca e dei Cilii, perchè sebbene siano uomini con le lore umane fragilità di carattere e quant'altro, hanno la certezza - sostenuta da tutta una città ed un popolo - che in S. Corrado e nell'onorarlo fino all'esasperazione, si possa far ottenere una grazia, un attimo di respiro in questa vita frenetica, e che si possa addolcire il nostro cuore sempre in ansia.
Quello che viene da secoli fatto alla gloria del Patrono, dal popolo devoto che è porzione di Chiesa in questo luogo, è grandioso e stupendo: nonostante le difficoltà, che non mancavano nei tempi passati e non mancano nei tempi d'oggi, ma siccome guardiamo la realtà con speranza non ci lasciamo travolgere.

Tutto l'umano può essere perfezionato con consigli e discussioni anche forti, ma non si deve mai e poi mai trascendere dal fatto reale e cioè che la processione del Patrono resta un  fatto di devozione e di tradizione religiosa antico, radicato nel popolo e da portare avanti con forza.
Lo sforzo di chi per ore porta ad ogni porta di casa di Noto il Corpo di S. Corrado è innegabile e per questo va detto un caloroso grazie! Così uguale discorso per che porta il cilio, segno antico che è sempre esistito ma che è stato perfezionato ed introdotto con senso religioso dal 1620.
Non è folcklore la danza dei cilii attorno a quell'Urna, proprio no! E' una parte anch'essa antica e forte d'amore, donato a nome di tutti, esprime la gioia dei vivi e dei morti per S. Corrado che protegge e ha protetto e ha fatto e dona ancor oggi grazie forti!

Quando si parla di Santi e atti popolari di culto, bisogna togliersi il cappello e saper riconoscere quanto cuore ha questa processione, che vede tutta intera una città camminare lenta e umana ai piedi del Patrono. Tutta una città!
Grazie allora ai Portatori di San Corrado e grazie ai Portatori dei Cilii: siete l'orgoglio della città devota che onora, così come voi fate, da centinaia di anni il proprio Patrono, siete i rappresentanti di noi fedeli, l'esercito umanissimo di donne, uomini, ragazzi, anziani e bambini, uomini del clero e religioso, dei defunti che han fatto questi segni di devozione prima di noi e ce ne hanno lasciato l'eredità e ci han raccomandato di continuare a farlo!
Sia lode a Dio, alla Beata Vergine Maria e a San Corrado - Rocco Pirri (Noto +1651)


Umberto Battini
devoto e studioso di S. Corrado



LODE AL PATRONO

Pubblichiamo una bella Poesia al Patrono, segno di quanta lovedole devozione sia espressa in vari modi tra i devoti netini!

LODI E INVOCAZIONI
A
SAN CORRADO CONFALONIERI

 
URNA di S. Corrado fatta da Giuseppe Puzzo
di Giuseppe Puzzo 


Composta il dì 19 febbraio 2016
a conclusione dell’anno corradiano
nel V centenario della beatificazione



Trinità immortale e fulgida
A Te canti ogni vivente!
O Sovrana degli affranti
Porgi l’aita a ogni dolente!
Porta al trono del Tuo Nato
Chi sa onorar la Verità!

Salve, salve o mio Patrono,
O glorioso nobil servo!
Fugasti fiero ogni superbia,
Le tue virtù fulgenti osservo!
Salva me dalla mia tenebra,
Possa aver la tua pietà!

Come duole, o Padre Amato,
La Verità testimoniare!
Di pessimismo calunniato
Vedo pochi Verità imitare!
Quanto duole, o Padre Santo,
La menzogna dover scrutar!

La mia speme, o Sommo Eroe
Tende ormai a logorarsi!
Il core sanguina, non ha quiete…
I mali ovunque sono sparsi!
Senza tregua dell’Empireo
L’eterno riso sto a sognar!

Questa vita mi fu fiele
E la quiete fu negata!
Desiando affetti altrui
L’alma mai fu ricambiata!
L’alma è spenta, più s’innalza
O mio Beato Cavalier!

Vengo a Te o Protettore
Implorando la mia prece!
Il desio per le creature,
Che godere mai mi fece,
Diventi amore folle e casto
Sol per Cristo il Veritier!

Possa avere la vittoria
Su quei corporal desii!
Possa avere il mio intelletto
Quei pensieri casti e pii!
Possa avere quella pace
Sospirata nel dolor!

Porgi l’aita nel trovare
Quella via per me tracciata!
Da niun trovò la luce
La mia alma assai turbata!
O gran Prode d’umiltade
Stendi in me il tuo favor!

Anche tu, o Soave Padre,
Toccasti crisi di coscienza,
E nel tuo fallo, in alta Italia,
Fosti preso di Sapienza!
Nella luce il guardo ascese
E di gaudio il cor cantò!

O Pellegrino verso il Cielo,
Il Sommo Re la mano tese
In tua vita, un tempo errata,
E il cor tuo in mano prese!
Per il mondo il piè movesti
E nell’Alveria infin sostò!

In questa valle pien d’orrore,
D’ogni asprezza e vanità,
La mente umana, indifferente
Al pensier dell’Aldilà,
Ignora vil la Divin Sentenza
Che quel che fummo additerà!

L’uomo stolto non ammette
D’ascoltare i Testimoni!
Essi stancano e flagellano
Le sue aspre gravi azioni!
E comincia l’oppressione
Su chi pronunzia Verità!

Non fu così, o Padre Ascetico
Per il popolo di Malta
Che t’opprimeva inorridito
Per la tua morale alta?
E poi quell’isola lasciasti
Andando fiero sopra il mar!

Ora veglia, o Protettore
Sulla città che tanto hai amato!
In lei traboccano i superbi
E quella gente che ha operato
Per la propria vanità
Senza fine il ben di far!

Quanti infidi nella festa
Ove regna falsa fede!
Protagonismo e ampio chiasso
E’ tutto quel che l’occhio vede!
Benedici il popol tuo,
Lo colga alfin la conversion!

Rammenti ancora, o Padre Amato,
I miei lamenti e le ferite
Che offersi sempre alle tue spoglie
Di raro argento rivestite?
Solo a te narravo mesto
Di quegli anni le lesion!

Si vanti orsù ogni netino,
Con grande onore e cuore saldo
Del suo Celeste Protettore,
Dell’Asceta del pane caldo!
Soccorse fame e pestilenza
Porgendo ai miseri la man!

Son passati i cinque secoli
Da quella gioia grande e lieta!
Agli altari fosti alzato
Divenendo eterna meta!
Per Te non cada l’alma mia
Al supplizio eterno imman!

Giuseppe Puzzo


ARTICOLO 2020

UN BELL'ARTICOLO STORICO USCITO SUL QUOTIDIANO DI PIACENZA
ILPIACENZA  a firma di Umberto Battini

articolo di giovedì 13 febbraio 2020





LEGGI L'ARTICOLO DI SAN CORRADO
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2020 NOTO 19 FEBBRAIO


CALENDASCO CULTO ANTICO


L'OSPEDALE SULLA VIA FRANCIGENA
DI CALENDASCO
PRIMO RITIRO DA CONVERTITO DI SAN CORRADO NEL 1315

Quest'anno a Calendasco il PATRONO festeggia i 730 anni dalla sua nascita nel castello di Calendasco. Vecchio fortilizio che appartenne per oltre duecento anni ai Confalonieri, come mostrano decine di certe notarili e non solo dell'Archivio di Stato di Piacenza, Parma, Milano e della Parrocchiale di Calendasco.
Il CULTO PATRONALE a S. Corrado di Calendasco è accertato storicamente essere il più antico circa l'eremita, sia nella Diocesi di Piacenza che per tutto il nord ITALIA.
Un dato storico molto importante!
Certo esistono cappelline e statue o quadri devozionali in tante chiese, come anche in duomo a Piacenza ancora ci sono gli affreschi del 1613 del pittore Galeani di Lodi ma il cuto di PATRONO di un borgo lo detiene solo CALENDASCO dal 1617!
Oggi in città si erge la chiesa parrocchiale dedicata al santo, ma ha solo poco più di una trentina di anni, niente di che, cosa buona certamente ma nulla a che vedere con la storicità del culto devozionale antichissimo di Calendasco che appunto lo ha come Patrono del paese da oltre 400 anni
Un dato unico in tutto il nord Italia, per questo la devozione andrebbe maggiormente tenuta e avvalorata nel paese a solo 7 km dalla città ed è per un motivo storico e di devozione che ha basi antiche e documentate!
 

DATE 2020 S. CORRADO

LA FESTA IN ITALIA E NEL MONDO
DI SAN CORRADO 2020

NOTO
  • NOTO SABATO 8 FEBBRAIO RACCOLTA ALIMENTARE
  • NOTO DOMENICA 9 FEBBRAIO  ore 17.30 TRASLAZIONE ARCA ALL'ALTARE MAGGIORE
  • NOTO MERCOLEDI' 19 FEBBRAIO FESTA SOLENNE DI SAN CORRADO
  • al mattino ore 9.30 omaggio floreale alla statua segue SOLENNE PONTIFICALE AL PATRONO in Cattedrale
  • ore 17.00 PROCESSIONE DI SAN CORRADO IN CITTA' ALTA  
  • NOTO DOMENICA 1 MARZO OTTAVA DI SAN CORRADO
  • PIAZZALE SANTUARIO ORE 10.30 OMAGGIO FLOREALE alla Statua
  • segue SANTA MESSA SOLENNE IN SANTUARIO a S. Corrado F.m.
  • ore 17.00 PROCESSIONE in CITTA' BASSA  

CALENDASCO SANTA MESSA DOMENICA 16 FEBBRAIO ore 10.30 A SAN CORRADO PATRONO DEL PAESE DA OLTRE 400 ANNI - ricorre il 730° anno della NASCITA nel CASTELLO DEI CONFALONIERI DI SAN CORRADO 1290 - 2020
il PATRONATO di Calendasco è il più antico della DIOCESI di PIACENZA e del NORD ITALIA
un dato storico importantissimo!

FESTA IL 19 FEBBRAIO A AVOLA ed a PACHINO

SIRACUSA 19 FEBBRAIO ore 18.30 SANTA MESSA SOLENNE
Chiesa S. CORRADO CONFALONIERI al quartiere MAZZARONA dei FRATI DEL TOR FRANCESCANO

ROMA CHIESA S. MARIA ODIGITRIA al Tritone SABATO 15 FEBBRAIO 2020
SANTA MESSA ORE 17.00 in ONORE di SAN CORRADO
I NETINI DI ROMA con la PRESENZA del Vescovo di NOTO e del Sindaco, e dei Portatori dell'ARCA e dei Portatori dei CILII e tanti devoti


PIACENZA DOMENICA 23 FEBBRAIO

TORONTO in CANADA i NETINI residenti con tutti i siciliani





Per approfondire

  • visita www.araldosancorrado.org
  • Questo Blog e' un prodotto amatoriale e non editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001
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  • Per informazioni devozionali e storiche sul Santo Corrado potete contattare la mail penitente@alice.it
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  • L'Araldo di San Corrado è il Collegamento Devozionale Italiano dei Devoti e Fedeli del Santo piacentino morto a Noto il 19 febbraio 1351 e nato in Calendasco (Piacenza) nel 1290