LETTURE DEL BLOG N. 120.882 AL 24 GENNAIO 2024

ANNIVERSARIO SACERDOTALE

PRESSO IL SANTUARIO ALL'IMMACOLATA DI NOTO
SOLENNE LITURGIA PER I 33 ANNI DI SACERDOZIO
DI DON EUGENIO BOSCARINO


RESTAURO SANTUARIO DI NOTO

INIZIATI I LAVORI
LA FACCIATA SOTTO UN ACCURATO RESTAURO

Una bella notizia per tutti i fedeli di San Corrado di Noto e nel mondo: restauro del Santuario posto fuori le mura. Intanto sulla facciata sono apparsi i ponteggi per svolgere il lavoro di restauro, una bellissima notizia perchè qui nel Santuario si conserva "la Casa" di San Corrado: la sua santa grotta!

nella foto da facebook, la facciata pronta per il restauro (foto dell'ottobre 2022)

1608 UN FATTO

AFFIDARSI A SAN CORRADO
LE FONTANE DI NOTO

Leggiamo di questo prodigio, traendolo dalla Vita di San Corrado scritta dal Parisi, edizione 1984, alla pag. 157.

Fidarsi e affidarsi al Patrono!

Per ogni motivo serio e importante anche comunitario! Anche fuori dai tempi delle Feste! Questa è storia, leggiamola.

Nel 1608 i Netini passarono ore di grande trepidazione.

Era allora la città, nei siti più bassi, ricca di fontanelle d’acqua sorgiva, della quali una, detta “Fontana Grande”, mandava acqua tanto abbondante da essere bastevole al lavoro di ben diciotto molini.

All’improvviso un giorno – non si sa per quale strano fenomeno - nessuna delle fontane dava più acqua.

La cittadinanza ne fu allarmatissima e dopo lunghe ore di ansiosa attesa decise di fare ricorso alla protezione del suo S. Corrado.

Venne condotto in processione di penitenza il sacro suo corpo tra molte lacrime e preghiere; la grazia sospirata da tutti non si fece molto attendere: le acque, che erano completamente scomparse, dopo ventiquattro ore tornarono a fluire dalle fontane abbondanti come prima.

PAPA URBANO VIII ANNO 1625

LA BOLLA DI URBANO VIII “DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI” DEL 12 SETTEMBRE 1625

Il 12 settembre 1625, Urbano VIII emanava la Bolla "Domini Nostri Jesu Christi", con la duale veniva accolta la supplica del Ministro Generale dei frati minori cappuccini, di poter celebrare con rito semidoppio la festa di San Corrado, "Tertii Ordinis eiusdem S. Francisci dum vixit professorem".

Ministro Generale dei frati minori cappuccini era allora fra Giovanni Maria da Noto e prima di lui era stato un altro netino, fra Clemente da Noto? Non e difficile vedere in questa richiesta l’affiorare della tradizione secolare della cittadinanza di Noto sull’appartenenza di San Corrado al Terzo Ordine francescano.

Il motivo addotto dai richiedenti, come desumiamo dalla bolla era che essi desideravano immensamente di poter recitare l’ufficio di San Corrado, per accendere sempre più la devozione verso questo santo, professo, in vita, del terzo ordine dello stesso padre San Francesco.

La risposta del papa non si fece attendere e superò i limiti della stessa richiesta. Come leggiamo nella bolla, egli ritenne lodevole tale desiderio e, dopo aver sottoposto la domanda al Consiglio dei Cardinali preposto ai sacri riti, concesse non solo ai frati minori cappuccini, ma a tutti e singoli i religiosi della famiglia francescana dovunque esistenti di poter celebrare in perpetuo la festa di San Corrado, con rito semidoppio. 

I terziari regolari, avendo con San Corrado una parentela più stretta, presero a celebrare la sua festa con un rito superiore, il doppio maggiore, e a dipingere la sua immagine nelle loro chiese, con un abito cenerino ed il cappuccio "utrinque angulare", come si puo vedere nella basilica romana dei santi Cosma e Damiano, sede principale de|l’ordine.

Con questa bolla, veniva definitivamente consacrata I’appartenenza di San Corrado al Terzo Ordine di San Francesco. Data l’evidenza del fatto, nessuno si pose mai il problema deIl’effettiva appartenenza di Corrado a questa famiglia francescana, nèall ora ne poi.

Quali argomenti possono aver indotto Urbano VIII e il Consiglio dei Cardinali preposti ai Sacri Riti ad estendere la festa di San Corrado a tutti i conventi francescani del mondo, riconoscendo così esplicitamente la sua appartenenza al terzo Ordine di San Francesco?

Sarebbe antistorico il voler tacciare di leggerezza Urbano VIII e con lui il Consiglio dei Cardinali, per aver voluto ampliare il culto del Beato Corrado, finora limitato alla Sicilia e alla città di Piacenza, fino a raggiungere gli innumerevoli conventi e chiese francescane, sparsi per ogni dove nel mondo, trattandosi per giunta di un Beato o di un Santo, che era tale senza una formale canonizzazione pontificia, ma per un equipollente decreto emesso da un vescovo su commissione papale. 

Urbano VIII e rimasto celebre nella storia della Chiesa, proprio "per aver indirizzato la procedura canonica della canonizzazione a quella sicurezza e austerità che vige tuttora". Per giunta la data della bolla "Domini Nostri Jesu Christi", 12 settembre 1625, si trova proprio a cavallo tra le date del 16 marzo e del 2 ottobre 1625, che videro la promulgazione di due decreti della Sacra Inquisizione in materia di culto, con i quali Urbano VIII vieto d’un colpo ogni culto ecclesiastico nuovo; anzi d’allora in poi l’esistenza di tale culto recente doveva costituire un impedimento sulla procedura canonica"’.

Sotto il suo pontificato nessuna canonizzazione fu fatta e neppure sotto il pontificato del suo successore Innocenzo X, fino ad Alessandro VII, che ne celebrò una nel 1658.

Perchè dunque questa eccezione per il nostro Corrado? 

Ouali possono essere stati gli argomenti che indussero Urbano VIII e il Collegio dei Cardinali ad avallare l’appartenenza di San Corrado al Terzo Ordine di San Francesco, tanto da estendere il suo culto a tutti i francescani del mondo, in tempi assolutamente contrari alla proliferazione dei culti?

Evidentemente il complesso delle prove deve essere apparso ai loro occhi così probatorio, da escludere ogni ragionevole dubbio. In che cosa sarà consistito tale complesso di prove? È quello che ci accingiamo a fare, esaminando con occhio critico i documenti riguardanti San Corrado, a partire dalla sua morte.

testo tratto dal libro

SAN CORRADO CONFALONIERI

EREMITA TERZIARIO FRANCESCANO

di Gabriele Andreozzi

editrice ALVERIA - Noto 1993 alle pp. 23-25

PROCESSIONE OTTAVA 2022

TRA UNA FOLLA DI FEDELI
LA PROCESSIONE DI S. CORRADO
Migliaia di devoti alla Festa agostana
 
Domenica 4 settembre dell'anno 2022 alle ore 19.00 la Processione.
Noto ha travolto di affetto e venerazione l'Arca con le spoglie del Santo Patrono.
Migliaia di devoti, centinaia di Cilii, decine di Portatori dell'Arca.
Nessuno ha voluto mancare alla processione dell'Ottava, quella che chiude i festeggiamenti estivi. San Corrado ritornerà tra la sua gente netina e devota per la Festa del Dies Natalis del 19 febbraio del 2023.
Il Santo Patrono, nativo in carne e abito penitenziale, a Calendasco in terra piacentina, ha attraversato la Città di Noto, piano alto e basso, con le due processioni.
Immancabili i "giri dei Cilii" ad onorare S. Corrado. 
I Portatori dell'Arca come sempre hanno portato con energia e forza l'imponente vara.
Alcune immagini da facebook

 

 

 



OTTAVA 2022

DOMENICA 4 SETTEMBRE
L'OTTAVA DI SAN CORRADO
Processione da piazza don Orione poi Omaggio Floreale e Santa messa in Santuario
 
Portata in processione dalla piazza don Orione la statua del Santuario, quindi l'Omaggio floreale alla statua imponente che è nella piazza della cava ed a seguire la solenne santa messa al Patrono.
Tanti i fedeli e devoti presenti, oltre ai Portatori dell'Arca e ai Portatori dei Cilii.
Presente anche il sindaco della città di Noto.
La banda musicale cittadina ha animato i momenti devozionali prima della messa in santuario.
Nel pomeriggio a Noto la grandiosa processione di S. Corrado dell'Ottava.
fotografie da facebook/don Eugenio Boscarino Rettore del Santuario di Noto



 

 
 
 


SAN CORRADO IN PROCESSIONE

UNA FOLLA ENORME
L'ARCA DI SAN CORRADO
RITORNA TRA LE STRADE DI NOTO

Migliaia di fedeli alla processione di domenica 28 agosto
 



 



STATUA ALL'EREMO

LA STATUA DI SAN CORRADO
PRESSO L'EREMO




CALENDARIO 2023 PORTATORI DI SAN CORRADO

E' DISPONIBILE A NOTO
IL NUOVO CALENDARIO PER L'ANNO 2023
DEDICATO AL PATRONO

Da questa settimana che precede la Festa Patronale estiva, presso la sede dei Portatori di San Corrado è possibile acquistare il calendario per il prossimo anno.
Con bellissime fotografie ovviamente dedicate tutte al Patrono ed ai festeggiamenti.
Tutto il ricavato sarà devoluto in opere di beneficenza.
 

TRASLAZIONE 2022

L'ARCA DALLA SUA CAPPELLA
ALL'ALTARE MAGGIORE 
IN CATTEDRALE A NOTO
Sabato 20 agosto 2022 

Con mezz'ora di anticipo sull'orario stabilito nel programma ufficiale distribuito ai fedeli di Noto, si è svolta la Traslazione solenne dell'Arca di San Corrado Confalonieri Patrono di Noto e di Calendasco.
Ecco alcune immagini prese dalle dirette facebook del momento



DISCESA ARCA 16 AGOSTO 2022

DI NUOVO VISIBILE
E' LUI IL SANTO PATRONO
SAN CORRADO
 
Dopo due anni finalmente una discesa dell'Arca come si conviene. Con i fedeli accorsi a centinaia. Ed era una cosa ovvia e prevedibile, perchè San Corrado mancava alla vista da tempo e a Noto l'attesa era tanta.
Nella foto - presa da facebook - ecco quando San Corrado è disceso tra la sua gente.
Mentre si cantava a ripetizione l'Inno e a ripetizione partiva l'urlo di saluto!
 

NOMINA ASSISTENTE PORTATORI DEI CILII

CON IL DECRETO 
reso nella giornata dell'Assunta del 15 agosto 2022 a NOTO
l'Amministratore Apostolico della Diocesi di Noto mons. Antonio Staglianò ha fatto nuove nomine pastorali tra le quali a decorrere da subito, la nomina di DON EUGENIO BOSCARINO quale Assistente Spirituale della Associazione PORTATORI DEI CILII E FEDELI A SAN CORRADO 
 
Un augurio va a don Eugenio Boscarino, che è già Rettore del Santuario di San Corrado fuori le mura di Noto.
 

PELLEGRINAGGI NOTTURNI 2022

I DEVOTI ED ALCUNI COL VIAGGIO SCAUZO
SEGNO DELL'AMORE AL PATRONO 
 
VENERDI' 26 AGOSTO
pellegrinaggio notturno dei devoti di San Corrado che arrivano a piedi nella notte da PACHINO
dalle ore 3 circa e alle ore 5 santa messa in cattedrale
SABATO 27 AGOSTO
pellegrinaggio notturno dei devoti di San Corrado che arrivano a piedi nella notte da ROSOLINI
dalle ore 3 circa e alle ore 5 santa messa in cattedrale

PROGRAMMA 2022 ESTATE


RACCOLTA ALIMENTARE 2022

ECCO QUANTO SI E' RACCOLTO
GRAZIE ALLA GENEROSITA' DEI NETINI
Nell'attesa delle Feste corradiane

Anche sabato 6 agosto dell'anno 2022 è stata fatta la raccolta di cibo nel nome di San Corrado il Patrono a Noto.
E in netini sono stati generosi: donati ben kg.1953 di generi alimentari che poi saranno distribuiti a chi ne ha bisogno.
Un gesto di cuore, un gesto generoso che siccome è fatto nel nome di San Corrado ha un valore doppio.
Grazie ha chi ha donato qualcosa e grazie ai volontari tutti, uno per uno.
 

 
 
 

20 AGOSTO TRASLAZIONE

INCONGRUENZE
E IL SACRO DOVREBBE PREVALERE SEMPRE
Perlomeno per la Curia Vescovile
 
Incongruenza nel vocabolario significa mancanza di coerenza logica!
E' la parola giusta per il caso giusto.
Infatti sabato 20 agosto 2022 alle ore 19 in cattedrale a Noto ci sarà la Traslazione dell'Arca con le spoglie di S. Corrado Confalonieri, il Patrono, dal suo altare a quello maggiore, là in bella vista, esposto all'amore dei netini fedeli e devoti e non solo. E' scritto  nero su biaco nel manifestone del programma ufficiale della festa e con Santa Messa !
Ma la piazza del Comune ospiterà il concerto della ottima e bravissima cantante sicula Carmen Consoli. E fin qui tutto bene. Ci sta eccome.
L'unica incongruenza è che la piazza e la scalinata davanti alla cattedrale, che è usata come platea del pubblico pagante del concerto, sarà chiusa per le prove dei musicisti e per fatti logistici ovvi.
Tutto preventivamente concordato tra enti Civici, Religiosi e organizzativi del buon evento rock.
Quindi ci si domanda: come mai in quell'ora, per quell'evento sacro religioso con la Santa messa in cattedrale relativo a S. Corrado si è scelta una data ed un  orario  che inficerà molto circa la logistica delle persone devote che andranno in cattedrale, in massa?
Non si poteva organizzare la Traslazione dell'Arca del Patrono il giorno prima? O in altro momento adatto? Senza intralci tra sacro e profano?
Come diceva un comico "Ai poster l'ardua sentenza".
E vedrete che non ci saranno ne scuse per la "clamorosa svista" ne altro.
Ma la responsabilità della Curia Vescovile c'è tutta, anche se in buona fede, ci mancherebbe altro, beneficio del dubbio a tutti.
Due domandine noi ce le faremmo!
 

FESTA E OTTAVA AGOSTO 2022




TRASLAZIONE AGOSTO 2022

IL PROGRAMMA E GLI ORARI
DELLA DISCESA E TRASLAZIONE ALL'ALTARE MAGGIORE

 

SAN CORRADO AGOSTO 2022

LA FESTA A NOTO

 

UN ARTICOLO USCITO A PIACENZA

SUL QUOTIDIANO ILPIACENZA
un articolo-studio del 2021
nell'attesa delle feste agostane del Patrono farne memoria è importante!
SAN CORRADO, L'INCENDIARIO E RINNEGATO DEL
MEDIOEVO PIACENTINO COMPIE 730 ANNI
Il santo che unisce Piacenza e la cittadina siciliana di Noto
 
E' nel mese di febbraio che si fa la memoria di un particolare uomo della terra piacentina, figlio di una nobile famiglia locale filo-papale guelfa come lo era negli stessi anni il sommo Dante Alighieri. I Confalonieri erano ormai da secoli qui a Piacenza i militi prescelti del vescovo ed anche San Corrado ne sperimenta l’appartenenza: siamo in quell’inizio di trecento nel quale domina Bernabò Visconti ghibellino e nemico acerrimo della nobiltà guelfa e della religione.

E in quel 1315 dove a Piacenza e nel contado da tempo c’erano lotte contro il despota milanese che tiranneggiava, il giovane Corrado Confalonieri in un caldo giorno estivo si dedica alla caccia nei dintorni del suo castello e feudo di Calendasco provocando, per la mala idea di far incendiare fitti rovi per stanare selvaggina, un disastro inaspettato: le fiamme si propagano senza pietà anche perché a quel tempo i boschi erano parte dell’ambiente più di quello che oggi possiamo immaginare come apprendiamo ad esempio da carte notarili di fitti agricoli che descrivono come era il contado. Le fiamme ardono alcune fattorie e immediati arrivano sgherri dalla città credendo in un solito evento rivoltoso, ma i fatti erano ben diversi; intanto l’incendiario si era ritirato nel suo castello con la servitù e come usava al tempo, immediato viene arrestato senza tante cerimonie un contadino ottima cavia espiatoria per risolvere rapidamente la questione dinanzi al Visconti duce di Piacenza.

Fatto sta che Corrado sapendo della giustizia sommaria incombente sul poveraccio innocente, nella giornata successiva si presenta al cospetto del Visconti e senza giri di parole si professa vero reo colpevole del disastro, mentre ancora il contado lascia nell’aria l’acre odore di bruciato portato dal vento.

Ovvio che l’innocente è liberato ma lui Corrado Confalonieri di casata avversa dovrà pagare senza sconti quel fumoso danno: così avviene e la sua famiglia dal castello in Calendasco che lo aveva visto nascere nel 1290, provvede a risarcire della propria parte economica Corrado che così può pagare l’esosa multa ma intanto è ridotto sul lastrico insieme alla moglie Eufrosina (che i documenti d’archivio ritrovati del 1356 han mostrato esser di nome Joannina) della nobiltà dei Vistarini di Lodi.

Per farla breve: la sua famiglia gli fa una damnatio memoriae (lo cancella completamente dall’albero geneaologico dei Confalonieri) per il grave disonore che ha portato e però sappiamo che resteranno comunque fino al 1586 feudatari del posto così come la ricca documentazione storica ha messo in luce. La seconda damnatio arriverà nel 1547 quando un discendente di Calendasco dei Confalonieri parteciperà all’omicidio di Pierluigi Farnese figlio di papa Paolo III: il culto al Santo è vietato nel piacentino fino al 1600 e nuove indagini storiche lo stanno appurando.

D’un colpo Corrado è conosciuto come incendiario e rinnegato dai suoi cari: lui si ritira presso l’ospitale francigeno del borgo che ancora oggi esiste ben distinto e storicamente definito e la moglie si fa suora clarissa in città. A Calendasco è accolto nel conventino da fra Aristide che è un penitente terziario francescano assieme a pochi altri fraticelli e così dopo un anno da novizio, come voleva il regolamente del tempo cioè la cosiddetta Supra Montem papale, viene fatto frate e vestito del saio grigio e quindi continua a far servizio come ospitaliere.

Eran chiamati dai documenti del tempo “fratres de tertii ordinis S. Francisci de penitentia nuncupati” e il piccolo ospitale del borgo al ridosso del fiume Po è annoverato dagli storici francescani come uno dei più antichi fino ad ora censiti tra i tanti esistenti almeno da metà del 1200 nel territorio italiano.

Ma dopo qualche anno, si valutano almeno in una decina, Corrado ormai frate penitente effettivo, se ne parte attorno al 1325 come pellegrino diretto in Assisi e poi Roma ed anche si presume del suo viaggio alla Terra Santa stante il suo soggiorno anche sull’isola di Malta, luogo obbligato di sosta delle navi sulla rotta per la terra d’oriente.

Infine da Messina dove sbarca intorno al 1342 si incammina per la Sicilia e si dirige verso la parte orientale, quella da tempo abitata da comunità eremitiche per la conformazione propria di quelle lievi montagne rocciose ma allo stesso tempo non troppo impervie e se ne arriva a Noto.

Qui viene accolto nell’ospitale di San Martino, lui che era stato un ospitaliere nel suo paese natale, ed inizia un proprio itinerario spirituale eremitico che già era nelle sue corde come ben sappiamo.

Si ritira nella valle detta dei Tre Pizzoni netini (tre piccoli monti aguzzi) dove trova una grotta per alloggio e servita da una piccola fiumara d’acque limpide che scorrono poco lontano dal suo sobrio rifugio.

Qui resterà fino alla morte avvenuta il 19 febbraio del 1351 all’età di 61 anni e se già da vivo per le genti di Noto era diventato un esemplare uomo di fede, di carità per tutti e soprattutto un Santo per i miracoli che compì in vita copiosi tra loro, dal giorno del trapasso è stato un tripudio di incondizionata venerazione verso la sua santa persona. Di S. Corrado in questi anni sono emersi dalla ricerca piacentina in archivio, diversi e anche inediti documenti che hanno portato nuova luce sulla storia del Patrono di Calendasco da oltre quattro secoli, ed è il patronato corradiano certamente più antico di tutta la diocesi.

Il 2020 è stato l’anno centenario della nascita cioè il 730° anniversario sapendo che nacque nel 1290: si è ritrovato da tempo il Legato sancti Conradi del 1617 redatto da notaio in curia a Piacenza e controfirmato dal vescovo mons. Rangoni dove è scritto, tra l’altro, che dopo aver fatto indagini, si è certi che S. Corrado è nato nel luogo di Calendasco che da secoli era feudo dei Nobili Confalonieri, una notizia quindi di valore immenso perchè per tanto tempo, per convenzione non sapendo bene dei suoi natali lo si diceva di Piacenza ma con tanti dubbi come mostrano le lettere del 1610 spedite dai Giurati di Noto per aver chiarezza.

Se la famiglia ha certo anche domicilio in città, non da meno ne ebbe nel contado piacentino ed il ramo del Santo Incendiario è emerso chiaramente esser quello del feudo dei Confalonieri di Calendasco che aveva anche sviluppo in val Tidone; mentre la parte della casata che viveva nel contado della val Chero era imparentata ma non primaria circa il santo e i documenti rinvenuti sono molto chiari in tutto questo.

Un prova forte del legame di Noto col borgo francigeno di Calendasco vien dal fatto che nel 1907 e nel 1927 ben due distinti vescovi della Città sicula donarono direttamente alla chiesa di Calendasco reliquie insigni del Patrono: era una testimonianza del fatto che il Santo Corrado lo si riconosceva appunto nato in corpo e spirito proprio in quel castello locale e difatti dai documenti è emerso che il vescovo di Piacenza con i discendenti dei Confalonieri di Piacenza si recavano nella data del 19 febbraio a celebrarne la santa messa solenne proprio nel borgo piacentino.

Nella chiesa del paese oltre al quadro di fine XVI sec. che lo ritrae pensoso con sullo sfondo l’incendio causa del suo travaglio della vita ma anche di avere guadagnato il Cielo tra i Santi, si ammira il Santo dipinto nel 1972 dal pittore Luciano Ricchetti ed anche un’altra tela del 1700 con il Patrono che in estasi si rivolge alla Madonna col Bambin Gesù in braccio. E sotto lo scialbo delle volte sono altri affreschi della Vita di S. Corrado coperti nel 1973 con la pittura omogenea e che sono ricordati dagli abitanti del paese più anziani.

Anche l’antica statua, un tempo portata in processione, accoglie il devoto e oggi è affiancata da un maestoso e grande cilio (porta cero) devozionale lavorato e decorato che a centinaia a Noto scortano l’Arca con il Santo durante le processioni; questo cilio è stato donato dai netini nel 2015 con una grande cerimonia cui erano presenti le autorità di Noto religiose e civili, un evento che ha segnato la storia recente tra le due comunità, netina e calendaschese, che vantano l’antichità del culto patronale e i luoghi della vita storica.

Tra i miracoli indiscussi che sono ricordati e testimoniati quello della comparsa nella sua grotta del pane: appariva caldo e in piccole pagnotte ed anche il vescovo di Siracusa (cui Noto al tempo era soggetta) fu colpito “in diretta” da questo miracolo.

Infatti era andato a trovarlo, là tra quella valle impervia, quasi per fare una indagine su questo strano eremita, un personaggio che si diceva tra il popolo esser miracoloso, una probabile inquisizione che si trasformò nello “strabuzzare gli occhi” - dicono le fonti antiche - di quel vescovo nel veder tal prodigioso evento avverarsi lì davanti!

Tanti sono certo i miracoli che fece in vita e dopo morte e non pochi ancora oggi possono essere riscontrati senza dubbio tra i devoti che a Noto e non solo possono raccontare di una grazia ricevuta per eventi drammatici di salute o altro e una omelia a stampa di oltre un secole fa ricorda come S. Corrado salvò Calendasco dalla furia delle acque del Po in piena!

E’ nella cattedrale della città di Noto che il Santo Corpo viene custodito da secoli e venerato in modo esemplare: nella valle dei Miracoli un santuario oggi ingloba la grotta in cui visse e morì S. Corrado e quel luogo conserva effettivamente una solenne aurea mistica.
La terra piacentina e quella sicula sono quindi unite dal Santo in un connubio storico e religioso che è una delle radici per coltivare la memoria di personaggi unici e che restano certamente come orgoglio locale da trasmettere alle nuove generazioni perchè la storia umana è ricca di sorprese.
 
UMBERTO BATTINI


 

ATTESA PER L'AGOSTO CORRADIANO

S'AVVICINA AGOSTO
E ANCHE LA FESTA PATRONALE
ESTIVA A NOTO

Manca un niente all'inizio del mese di agosto 2022.
E a Noto il pensiero corre a San Corrado!
C'è fervida attesa di sapere qualcosa sul Patrono circa la Festa agostana che è storica e amatissima: era il 28 agosto 1515!
Nella festosa aria netina, dove ogni giorno vengono aperte iniziative culturali all'occhio dei residenti e dei turisti, tra una folla enorme di persone, si aspetta ora di sapere come e quando prenderanno avvio le feste religiosi e devozionali a S. Corrado Confalonieri.

CENTO ANNI IN UNA FOTO

UN'IMMAGINE STORICA DI NOTO
DI CIRCA 100 ANNI FA 
La solennissima e partecipata processione a S. Corrado 

 
di Umberto Battini
     studioso di S. Corrado
 
Sfrugugliando e cercando ecco ritrovata una immagine fotografica speciale, storica e bellissima.
E' la festa a San Corrado Confalonieri a Noto, e siamo nei primi anni del 1900. Qui la foto è presa in un particolare ma essa comprende nella sua totalità, anche l'intera cattedrale netina.
Come si vede, tutti sono in posa, perchè cento anni fa, fare una fotografia era quasi un'impresa, ed era necessario avere gli inquadrati perfettamente fermi.
Tutti in posa e ci hanno lasciato una testimonianza di una bellezza unica sotto molti punti di vista: culturale, sociale, devozionale, di fede, storico, religioso e tradizionale, insomma una di quelle immagini da tenere strette.
E là, come da sempre accade, appena fuori dalla cattedrale, eccolo l'Urna con il Santo Corpo del Patrono, che poi è la cosa sulla quale ruota tutto.
Notate quanti Cilii sono posizionati sulla scalinata e notate come il fotografo ha fatto posizionare due di questi, con l'imponenza del cero, in primo piano.
Una benedizione corradiana poter godere di queste rare e uniche immagini.
 




SAN CORRADO 2022

AGOSTO MESE CORRADIANO
SAN CORRADO CONFALONIERI
PATRONO DI NOTO
 
Si sta avvicinando il mese di agosto. 
A ben vedere di come e quante siano le ottime feste e manifestazioni religiosi e laiche in Italia pare che il momento critico del covid sia ormai alle spalle.
Infatti leggiamo di concerti rock affollatissimi, di feste religiose locali ben partecipate, di eventi culturali che attirano frotte di persone.
Mese agostano, mese corradiano.
Nell'attesa di conoscere di cosa sarà del Patrono e della sua amata festa, ricordiamoci dei bei momenti passati, di quale amaro dolore sia stato percepito dal popolo devoto nel dover sospendere per covid le feste a San Corrado a partire dall'agosto del 2020. 
Per fortuna e grazie al Cielo si riuscì con sommo gaudio a far la Festa Patronale del febbraio 2020 che ebbe anche un epilogo a Roma, bellissimo e festoso.
Infatti sabato 15 febbraio 2020 si donò il secondo Cilio a S. Corrado a Roma nella Chiesa dei Siciliani con i Netini di Roma festanti.
E mercoledì 19 febbraio di quel 2020 si fece il tripudio al Patrono con Pontificale, dono dei fiori alla Statua, Processione solennissima e stra partecipata dai fedeli con gli immancabili fuochi.
Agosto speriamo sia in questo anno 2022 un mese benedetto!






 
 
 

ANNIVERSARI CORRADIANI

NEL 2020 RICORREVANO
DUE ANNIVERSARI IMPORTANTI
I 400 anni dei cilii e i 70 anni del Braccio Argenteo

di Umberto Battini
     studioso di S. Corrado
 

Due anni fa , nel 2020, cadeva la ricorrenza storica e religiosa per due fatti relativi a San Corrado a Noto. L'"invenzione" dei Cilii e la realizzazione nel 1950 del Braccio che contiene la Reliquia .
Sono due eventi storici che segnano il culto: la Invenzione nel 1620 dei Cilii ed anche il dono 70 anni fa del braccio-reliquia del Patrono!
Infatti lo scopriamo leggendolo dal basamento del reliquiario stesso dove è incisa la seguente dedicatoria: Grati Animi Causa Netini + A D + 1950 e cioè così tradotto: I Netini grati per i piaceri ricevuti Anno del Signore 1950.
Ed anche è visibile sotto alla mano il punzone dell’argentiere: De Vecchi e le sue proprie simbologie, infatti ad ogni argentiere viene assegnato un proprio personale sigillo, un marchio di fabbrica per intenderci, legalmente riconosciuto.
Il popolo devoto di Noto donò esattamente 70 anni fa questo reliquiario in argento la cui realizzazione venne affidata ad uno dei massimi argentieri italiani, la De Vecchi di Milano fondata nel 1935.
Il braccio creato da  Piero De Vecchi scultore e incisore di fama, in argento 800, è un capolavoro d’arte, i netini per questo prezioso dono alla Gloria di S. Corrado per le grazie ricevute, vollero affidarsi ad uno dei massimi argentieri viventi del tempo e questo è un indizio di come l’amore al patrono si elevasse tra arte e culto senza badare a spese.
Questo anniversario non dovrebbe passare inosservato ai fedeli d’oggi, questa è una testimonianza e quel braccio che tante volte abbiamo baciato con rispetto ha tutta una sua storia nobile, di popolo generoso e devoto.
In questi 70 anni migliaia sono stati i fedeli che hanno potuto venerare S. Corrado per mezzo di questo importante reliquiario e farne momoria storica è un atto dovuto di onesta riconoscenza così come sarebbe doverosa la festa centenaria per i Cilii che dal 1620 in forma solenne circondano l'Arca!



PELLEGRINI A CALENDASCO

NEI LUOGHI DI SAN CORRADO
SULLE ORME STORICHE
Visita dei luoghi principali del culto

Una graditissima visita a Calendasco nella domenica della festa di Santa Rita, due netini in pellegrinaggio tra le radici storiche di San Corrado.
Sono tre i monumenti che "parlano" al fedele del Patrono: la chiesa, il castello ed il romitorio-ospitale.
Nella mattina della domenica la visita alla chiesa che contiene il grande quadro di S. Corrado con l'incendio, posto nella sua cappella, poi la statua solenne con accanto il grande Cilio donato nel 2015, l'altro quadro del 1750 ca. con il santo nella grotta netina e il poderoso S. Corrado affrescato nell'abside accanto al Cristo crocifisso.
La visita è proseguita nel Romitorio dove nel 1315 l'Eremita convertito si fece terziario francescano penitente, accolto da frate Aristide. Qui sotto al maestoso portico si può vedere il grande affresco con la Vergine e il Bambinello con S. Corrado in ginocchio, realizzato da Bruno Grassi che è anche il proprietario del monumento e che ha raccontato la storia del convento. E' stata fatta visita anche alla parte più antica, quella longobarda, cioè lo xenodochio (ospitale).
Il castello, ancora chiuso per i lavori di restauro, è stato mostrato ai due ospiti netini nientemeno che dal sindaco in persona Filippo Zangrandi. Nell'antico salone superiore del castello si possono vedere centinaia si stemma della casata dei Confalonieri, dipinti nel cassonato ligneo del soffitto.
I due pellegrini di Noto sono Francesco Berrini (Presidente della Società dei Portatori di S. Corrado) con la moglie Rita e sono stati accompagnati da Umberto Battini, studioso del Santo, che ha tessuto le fila di questa bellissima e gradita visita. 
Noto e Calendasco unite dalla devozione secolare e ricca di riferimenti storici che ci fanno "incontrare" un San Corrado vivo, percorrendo e visitando luoghi che il Patrono abitò durante la sua vita.




Per approfondire

  • visita www.araldosancorrado.org
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  • L'Araldo di San Corrado è il Collegamento Devozionale Italiano dei Devoti e Fedeli del Santo piacentino morto a Noto il 19 febbraio 1351 e nato in Calendasco (Piacenza) nel 1290