LETTURE DEL BLOG N. 120.882 AL 24 GENNAIO 2024

LE IMMAGINI DEL 29 AGOSTO 2021

L'ESPOSIZIONE SULLA FACCIATA
DELLA CATTEDRALE DI NOTO
DELL'ARCA DI S. CORRADO 
 
Un momento che passerà alla storia per il fatto del covid che ha bloccato la processione ma che ugualmente è molto importante: San Corrado il Patrono esposto davanti al popolo netino per una benedizione.
Presenti ovviamente i Portatori di S. Corrado ed i Portatori dei Cilii oltre a autorità Religiose e Civili, e tantissimi devoti, emozionati e felici.
Ovviamente anche i tradizionali fuochi artificiali, magnifici e solenni!
 
Alcune immagini di Luigi Beltrami prese da facebook che testimoniano di questo fatto devozionale.

 

 

 

 

 
 

N O T O LA BENEDIZIONE



DOMENICA 29 AGOSTO 2021

N O T O
FESTA DI SAN CORRADO 
IL PATRONO

Si inizia la solennità Patronale d'agosto con l'Omaggio Floreale alla statua secondo però le norme anticovid, ma questo non toglie nulla alla bellezza della devozione.
In cattedrale ore 10.30 solenne pontificale presieduto dal Vescovo.
 
Le fotografie sono prese da facebook
 
le prime due foto sono dal profilo del 
Corpo Bandistico F.Mule' dell'Istituzione Musicale Città di Noto
che come sempre, con bravura, musicalità e professionalità (diciamolo!) danno solennità ai momenti forti del culto devozionale al Patrono



 
 
 
 

BRACCIO RELIQUIARIO

COME DA TRADIZIONE VERRA' PORTATO
AI PIEDI DELLA STATUA DI SAN CORRADO
DURANTE L'OMAGGIO FLOREALE
DOMENICA 29 AGOSTO 2021
IL BRACCIO RELIQUIARIO
 
Nel 2020 ricorrevano i 70 anni da quando è stato creato e donato

UN ANNIVERSARIO
IL BRACCIO RELIQUIARIO
Donato dal popolo di Noto nel 1950
 
di Umberto Battini
studioso di S. Corrado
 
Quest’anno particolare sembra mettere tutto nell’ombra e così anche per la solenne festa agostana processionale di S. Corrado: ma ugualmente trarremo vantaggio da quello che si potrà fare per onorarlo con i pontificali solenni in cattedrale.
 
Ma non dobbiamo dimenticare due eventi storici che segnano il culto: la Invenzione nel 1620 dei Cilii ed anche il dono 70 anni fa del braccio-reliquia del Patrono!
Infatti lo scopriamo leggendolo dal basamento del reliquiario stesso dove è incisa la seguente dedicatoria: Grati Animi Causa Netini + A D + 1950 e cioè così tradotto: I Netini grati per i piaceri ricevuti Anno del Signore 1950.
 
Ed anche è visibile sotto alla mano il punzone dell’argentiere: De Vecchi e le sue proprie simbologie, infatti ad ogni argentiere viene assegnato un proprio personale sigillo, un marchio di fabbrica per intenderci, legalmente riconosciuto.
Il popolo devoto di Noto donò esattamente 70 anni fa questo reliquiario in argento la cui realizzazione venne affidata ad uno dei massimi argentieri italiani, la De Vecchi di Milano fondata nel 1935.
Il braccio creato da Piero De Vecchi scultore e incisore di fama, in argento 800, è un capolavoro d’arte, i netini per questo prezioso dono alla Gloria di S. Corrado per le grazie ricevute, vollero affidarsi ad uno dei massimi argentieri viventi del tempo e questo è un indizio di come l’amore al patrono si elevasse tra arte e culto senza badare a spese.
 
Questo anniversario non deve passare inosservato ai fedeli d’oggi, questo è una testimonianza e quel braccio che tante volte abbiamo baciato con rispetto ha tutta una sua storia nobile, di popolo generoso e devoto.
In questi 70 anni migliaia sono stati i fedeli che hanno potuto venerare S. Corrado per mezzo di questo importante reliquiario e farne momoria storica è un atto dovuto di onesta riconoscenza.
 


 

DOMENICA 29 AGOSTO 2021

PER TUTTI I FEDELI E I DEVOTI
domenica 29 agosto 2021 a NOTO
DIRETTA web su YOUTUBE sul CANALE UFFICIALE DELLA DIOCESI DI NOTO della santa messa pontificale alla Gloria del PATRONO S. Corrado Confalonieri che si terrà alle ore 10.30
 
Alle ore 9.30 si terrà l'Omaggio floreale alla statua di S. Corrado secondo le norme anticovid e quindi seguirà la Messa solenne in cattedrale


PATRONO POTENTE

 RESISTENTI
COME IL SUO ESEMPIO 
In questi tempi di confusione

TRASLAZIONE 2021

IN CATTEDRALE A NOTO
L'ARCA ESPOSTA ALL'ALTARE MAGGIORE
In forma privata causa covid
 
Nella sera del 20 agosto dopo la messa delle ore 19 si è Traslata l'Arca di San Corrado dalla sua cappella all'altare maggiore.
Presenti i Portatori di S. Corrado con i Portatori dei Cilii e il vicario generale mons. Angelo Giurdanella a rappresentare tutti i fedeli della Città per un evento di forte impatto emotivo.
Su facebook è possibile vedere un ottimo video che testimonia questo fatto mentre all'organo si suonava e cantava l'Inno del Patrono.
La faccenda del covid non deve spegnere gli entusiasmi di devozione: San Corrado è lì in tutta la sua bellezza!
 
Le fotografie sono prese dal video in facebook
 

AGOSTO 2021 ESPOSTA L'ARCA

 SAN CORRADO CONFALONIERI
L'Arca con il corpo del PATRONO

Esposta alla devozione in cattedrale a Noto nella Cappella del Patrono
da venerdì 13 agosto fino al giorno 20 dove sarà poi traslata
all'altare maggiore fino all'Ottava di settembre

la foto è inviata "in diretta al mattino presto" grazie alla fam. Salvo e Francesca Mazzara di Noto

CARITA' CONCRETA

LA RACCOLTA 
ALIMENTARE DI SAN CORRADO
DI SABATO 7 AGOSTO 2021
ha fruttato in carità del popolo devoto di NOTO ben 2401 kg. di alimentari da distribuire a chi ne ha bisogno
 
La popolazione è stata molto generosa e tutto questo è stato raccolto con l'aiuto volontario di persone della Bottega Solidale del Centro Caritas Cittadino, dei Portatori di S. Corrado e dei Portatori dei Cilii.

NOSTRO SCUDO
IL SUO BRACCIO SARA'

ESPOSIZIONE ARCA AGOSTO 2021

IL VESCOVO E IL PANE

Inizia il Mese Corradiano a Noto e da Calendasco voglio proporre queste mie righe, perchè come immaginate, il fervore mi invade fortemente tanto più ora che causa covid e per convalescenza oncologica non potrò esser presente tra i miei fratelli e sorelle devoti di Noto, ma mi resta la forte freschezza mentale e quindi per la Gloria del Patrono scrivo questo testo-studio per questo 2021 che propongo alla lettura e commento di tutti, per certi versi è il mio Cilio a S. Currau!

 

SI LASCIO’ CADERE SULLE GINOCCHIA

IMPOTENTE DAVANTI A S. CORRADO

La testimonianza del Vescovo di Siracusa

 

Umberto Battini

Studioso di S. Corrado Confalonieri



Proponiamo un completamento di dati e fatti per la corretta interpretazione del documento letterario della Vita di S. Corrado dedotta dagli Annales Minores voll. 4 del 1637 scritta da Luca Wadding uno degli storici francescani tra i più autorevoli mai esistiti e per completezza e verifica troverete anche l’immagine del testo che andremo ad analizzare nel dettaglio.

In questo breve saggio voglio portare all’attenzione quella parte che riguarda il fatto della visita inaspettata a S. Corrado del vescovo di Siracusa e quindi darne una sana lettura per comprenderla nel dettaglio: qui il miracolo del pane avviene sotto gli occhi dell’Autorità della Chiesa e il suo avallo determina già in nuce la futura certa elevazione tra i Santi dell’Eremita piacentino.

Troppe voci gli arrivavano all’orecchio dai suoi sottoposti e così nello sfarzo della sua posizione decide di muovere tutto il suo staff (per dirla alla moderna) per andare da Siracusa a Noto, là tra quei monti dove pare viva in una grotta tra la folta vegetazione bagnata da una piccola fiumara, un frate eremita con poteri particolari.

Per farla breve: il Vescovo siracusano - perchè a quel tempo Noto ricadeva sotto a quella diocesi - arriva là per fare una esplorazione di presenza in cerca della verità e visitarne la dimora e ad antrum perrexit (ed entra nell’antro, nella grotta) mentre Corrado è assente, e quindi qual momento migliore per fare un’ispezione proprio a quell’antro e le parole hanno un peso: infatti antro significa letteralmente cavità profonda e oscura nel fianco d'un monte o d'una roccia; grotta, caverna.

Già così rende l’idea di come sia un luogo umile, semplicissimo, quasi inadatto alla vita di un uomo e il Vescovo perlustra la grotta, rapidamente, perchè è una grotta piccola e inospitale e vede che non contiene mobilio (suppellectilis nihil) ed anche niente cibi ne cotti ne crudi pronti da cucinare, insomma in questa speluncam nudam cioè antro scuro quasi pauroso completamente vuoto egli trova solo una zucca per tenervi l’acqua da bere, e vede che non c’è il letto e neanche uno sgabello, ma c’è solo un unico ambiente, completamente vuoto, freddo, scuro e inospitale.

A quel secolo la grotta aveva ancora ovviamente la parete del monte con ricavata la piccola porta e una finestrella per l’aria, diversamente dal poi quando venne costruito circa 250 anni fa il Santuario per inglobarla abbattendo la parete frontale per poter mostrare il resto dell’anfratto così come ancor oggi lo vediamo.

Questa che segue è la testimonianza di quello che il Vescovo trova in quel luogo e già da questa prima impressione si avvede che molto di quello che gli dicevano di questo strano personaggio vivente lì tra la natura impervia, era una esagerazione, infatti come poteva un uomo che faceva una tal vita rozza e solitaria essere un pericolo per la religione?

Perchè noi dobbiamo essere scaltri e leggere in questo fatto della visita vescovile un tentativo di inquisizione, non siate ingenui dal credere che tutto questo apparato si sia messo in movimento così senza un solido motivo: da Siracusa a Noto (Antica ndr) ci voleva un giorno di viaggio a cavallo, con carri e uomini per trasportare ciò che era utile al Vescovo ed anche un manipolo di soldati a protezione, questo era quel mondo medievale che ben gli storici ci han descritto.

Finalmente, leggiamo dal testo, arriva Corrado, e si avvede di tutto questo trambusto intorno alla sua grotta e come si accorge che si trattava del Vescovo, senza indugio gli si getta davanti in ginocchio e gli chiede la benedizione quindi i due iniziano a discorrere, ed immaginiamo delle tante domande che gli sian state rivolte e da come poi si evolve questo momento, si capisce chiaramente che ormai nel Vescovo è caduta ogni reticenza verso questo frate che considera solo un sempliciotto desideroso di vita in solitudine in modo molto povero ma anche però secondo una visione cristiana, difatti il Vescovo nota che come gesto primo, Corrado si era gettato in ginocchio onorando sia la sua persona ma anche ciò che rappresentava: il Pastore del gregge cristiano.

A questo punto, passata qualche ora della mattinata, viene ordinato ai servitori di preparare sul campo un desinare al quale Corrado è invitato, anche perchè, dice ancora il Vescovo, aveva notato che non aveva proprio niente da mangiare di nessun genere e desidera averlo alla sua mensa: Nihil, frater Conrade tu habes in cella... e adesso va prestata molta attenzione al racconto storico, perchè tutta la vicenda che stiamo narrando ha un valore storico e letterale, perché le parole del Vescovo si fanno più pacate, difatti stavolta si rivolge a Corrado parlando non più del suo antro ma della sua cella, cioè camera, cappella, luogo che tutto sommato non è più così desolato visto il buon fine e il buon carattere di colui che l’abita, e la cella è la casa per eccellenza dell’eremita cristiano.

Infatti ben sappiamo che con Guglielmo Buccheri, appena arrivato a Noto, S. Corrado và ad abitare presso le celle che eran al di sotto le mura del castello, le celle sono luoghi semplici ma benedetti e gli abitanti di Noto, sia nobili che popolani, sapevano che chi le abitava eran uomini di fede ed alla ricerca di penitenza e solitudine, uomini religiosi e buoni, da non molestare.

E il Vescovo continua e dice: Io vengo qui da te, di persona (parole che son da intendere: Io il Vescovo, con tutto questo apparato, dovendo affrontare un viaggio e disagi e magari potendo far altro di più utile ndr) e tu non hai nulla da offrire al tuo ospite illustre? - intendendo se stesso, con queste poche parole il Vescovo sta facendo facile ironia verso Corrado: quello che capiamo tra le righe è questo: “Io il tuo Vescovo, nobile e importante, faccio questo viaggio, vengo qui credendo di trovar chissà che ed invece mi ritrovo una speloca vuota e scura, abbandonata tra i monti e la natura selvaggia ed abitata da un poveraccio, umile ma con un’ideale religioso e buono, e che nemmeno può offrirmi qualcosa da metter sotto i denti ne da bere, perchè una misera zucca con poca acqua dentro pende appesa nell’antro!”.

Ma Corrado, uomo semplice ma di rara intelligenza, alacri animo e hilari facie cioè prontamente senza indugio (alacri animo) e di buon umore, mostrando nell’aspetto e negli atti l’interna contentezza (hilari facie) gli dice: Aspetta o signore ad allontanarti! Vedo cosa trovo qui dentro per servirti!

E il racconto adesso non indugia perchè si arriva a risolvere tutto questo fatto del Vescovo scomodato quasi per nulla e si passa a concretizzare tutto quello che fino ad ora abbiamo letto di questo fatto storico: esce (Corrado dalla grotta ndr) con quattro candide e bollenti (appena sfornate ndr) focacce (placentas=focacce) dal gusto buonissimo come è ben testimoniato.

In questo fatto miracoloso e concreto, perchè le focacce calde, bianche e gustose son lì davanti dopo che fin a poco prima quel luogo pareva solo un buio e desolato antro inospitale, c’è tutto quello che è un giudizio della Chiesa stessa, nella persona del Vescovo che è una autorità con diritto di giudizio inappellabile e che viene umanizzato dopo che incontra l’uomo Corrado, discutendo con lui, e infine vivendo un fatto miracoloso in prima persona ma non solo visivamente ma anche concretamente perchè quelle focacce sono mangiate e sono buonissime e servite lì in diretta, senza possibilità di obiezione: il miracolo c’è ed è avvenuto lì, sotto agli occhi increduli di quella gente.

Obstupefactus Episcopus: il Vescovo è sbalordito, stordito e buttato in ginocchio di peso, (in genua provolutus) e stavolta è lui che si piega davanti a quello che fino a poco prima considerava un semplicione devoto, e vede che questo pane viene dal cielo non c’è altro modo, e ne è testimone e anche lo può mangiare e gustare e senza nessuna scusa, mostrando qui il Vescovo onestà ammette che Dio è presente e opera nell’uomo Beato (nel senso di santo ndr) che completamente si affida appunto a Dio Padre, riconosce di fatto la santità di Corrado, in quel momento, da vivo!

Questo fatto storico particolare può essere il paradigma, cioè il modello per poter dire senza pericolo di smentita che San Corrado è uomo di Dio, annullato in ogni suo rapporto col mondo se non come Patrono intercessore e la figura del Vescovo che vede e testimonia quel fatto è già un dato storico della Chiesa che testimonia che l’Eremita della Valle dei Miracoli di Noto è un Santo per davvero, ma di quelli potenti e concreti perchè da quella grotta è uscito pane messo dal Cielo, dalle mani e per mezzo del nostro Patrono.

Panem tanquam de caelo missum reverenter accepit!


 

IL PANE DI S. CORRADO

LA RACCOLTA ALIMENTARE
DEL 2021 A NOTO
 
E' un segno concreto di carità, che ricorda quella del Patrono quando se ne usciva dalla grotta con pane caldo per chi andava a visitarlo e nel bisogno
 

 

GESTO LODEVOLE

VOLONTARIATO 
ROBERTO GIUCA E IL GESTO 
DI GRANDE INTELLIGENZA E DEVOZIONE 
 
San Corrado quando è nel cuore e nella mente è una benzina potente che dà forza alle azioni buone, belle e giuste.
Apprendiamo da facebook dall'apprezzatissimo Tutto su Noto del bel gesto compiuto dal netino Roberto Giuca.
Pochi giorni fa di questo fine luglio 2021 viene pubblicata la fotografia della Fonte di San Corrado che si trova nel piazzale dell'Eremo, che è un bene a carattere civico, completamente devastata dall'incuria e dalla vegetazione e la cosa ovviamente suscita commenti.
Immediata la risposta del giovane devoto che con attrezzi e decespugliatore inzia e porta a termine la pulizia volontariamente del luogo alla Gloria di S. Corrado, gesto ammirevole e da lodare e quindi scrive il Rettore del santuario:

Grazie di cuore da parte mia a questo giovane volontario Roberto Giuca che con amore si è precipitato a pulire la fontana dell'Eremo.
don Eugenio Boscarino
 
E nella calda domenica del 1 agosto Roberto compie il bel gesto.
Che va riconosciuto e lodato! Grazie!
 
Nelle foto prese da facebook ecco un momento del lavoro di pulitura di Roberto Giuca, volontariamente eseguito, e anche di come invece era prima la Fonte!
 



NOTO S. CORRADO AGOSTO 2021

MESE CORRADIANO
AGOSTO A NOTO
Intanto è già venerabile la Reliquia del Braccio esposta durante le messe in cattedrale

La Festa solenne di San Corrado e gli avvenimenti per questo agosto ancora da vivere in tempo di covid non ostante ci siano perlomeno poche restrizioni.
 
Ma l'Amore maiuscolo dei Netini e dei devoti non risente affatto del periodo pandemico e una serie di eventi liturgici di culto e tradizionali legati a San Corrado si terranno senza nessun problema, l'unico aspetto sul quale si dovrà aver pazienza è la Processione ma ci sarà tempo per il prossimo anno.

SABATO 7 agosto i Portatori di S. Corrado con i Portatori dei Cilii con i volontari della Bottega Solidale terranno la Raccolta Alimentare di S. Corrado nei market cittadini, che è un gesto lodevolissimo dei netini tutti.
 
DOMENICA 29 agosto  FESTA DI SAN CORRADO al mattino Omaggio Floreale alla STATUA del Patrono e a seguire il solenne Pontificale del Vescovo in cattedrale

DOMENICA 5 settembre OTTAVA di S. Corrado al mattino Omaggio Floreale alla STATUA del Patrono nel piazzale dell'EREMO a S. Corrado di fuori e a seguire solenne santa messa celebrata da don Eugenio Boscarino parroco e Rettore del Santuario del Patrono.

Nel corso del mese di agosto tante le iniziative culturali e religiose a Noto.


Per approfondire

  • visita www.araldosancorrado.org
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