Una notizia storica importantissima.
Inedita e degna dell’amore e della devozione verso il Santo Corrado che le genti di Noto hanno sempre dimostrato.
Una notizia svelata
all'Araldo di San Corrado
per la prima volta
Grazie di cuore a Salvatore Sessa che ci informa su una questione a lui stesso rivelata dal compianto canonico Giovanni Marziano: come furono salvati i luoghi in cui visse e morì San Corrado.
Ecco il testo che ha inviato all'Araldo di San Corrado:
Quello che invece il Bonfiglio Piccione nel suo opuscolo non ha detto, perchè non lo sapeva, e che nessuno sa, e che a me fu rivelato dal canonico Marziano è quando segue:
andata in discussione nel 1865 la legge sull'abolizione dei conventi e monasteri gli amministratori comunali di Noto del tempo si resero subito conto che, approvata la legge, le terre di S.Corrado di fuori , essendo beni ecclesiastici , sarebbero state incamerate dallo Stato, e quindi poi sarebbero state vendute e chissà in quali mani sarebbero andate a finire.
andata in discussione nel 1865 la legge sull'abolizione dei conventi e monasteri gli amministratori comunali di Noto del tempo si resero subito conto che, approvata la legge, le terre di S.Corrado di fuori , essendo beni ecclesiastici , sarebbero state incamerate dallo Stato, e quindi poi sarebbero state vendute e chissà in quali mani sarebbero andate a finire.
Ebbero quindi un'idea : salvare i luoghi in cui visse e morì S. Corrado.Quale fu la via da loro seguita ignoro, e la ignorava anche il canonico Marziano, ( ma la sapeva il vescovo di Noto mons. Blandini).
Posso dire solo che approvata la legge, il Governo stese come si suol dire le mani per appropriarsi di quelle terre, ma si trovò davanti a documenti ineccepibili dai quali risultava che le terre di S.Corrado di fuori appartenevano al comune di Noto e non potè quindi il Governo toccarle.
Se nonché qualche cosa trapelò e giunse all'orecchio degli amministratori comunali di Avola i quale ebbero pure l'idea di salvare le terre di Avola vecchie e che erano pure queste terre bene ecclesiastico; conseguentemente le autorità di Avola vennero a Noto, si informarono e seguirono i consigli degli amministratori di Noto.Così anche le terre di Avola vecchia risultarono beni comunali.
Salvatore Sessa
Ulteriori dati su questa interessante questione li potete leggere nel libro sul Santo Corrado, di Salvatore Guastella "Libero per servire": pp.164,166 e 182. Ed anche, dello stesso autore, il libretto "Il Santuario di S. Corrado" a p. 13.