Per meglio comprendere il fenomeno penitenziale
francescano cui aderì anche San Corrado
è disponibile questo volume di grande formato
che raccoglie le Fonti storiche del Duecento
per la cura di Lino Temperini
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Nella testata di Cava d’Ispica, sant’Ilarione (sec. IV) dimorò in una grotta sull’alto di una rupe che diede il nome alla località Scalauruni (Scala Ilarionis), mentre a Scicli san Guglielmo (+ 1404) visse in una grotta-celletta accanto alla chiesa di s. Maria della Pietà (s. Maria La Nova). Più conosciuta nella stessa zona [del Val di Noto] rimane la grotta di s. Corrado nel santuario della Valle dei Pizzoni, luogo privilegiato di preghiera, di penitenza e di carità.francescano cui aderì anche San Corrado
è disponibile questo volume di grande formato
che raccoglie le Fonti storiche del Duecento
per la cura di Lino Temperini
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La grotta di San Corrado - ‘cuore’ della religiosità netina - ci é «sacra» per la presenza orante del santo patrono (+ 19.02.1351). La più antica biografia del santo, scritta in dialetto locale, annota che «lu beatu Corradu nisciu fora di la terra di Nothu et andau a lu desertu ad un locu ki avìa nomu ‘li Piczi’, undi esti una cava. Et illocu accuminzau a fari la sua vita plui àspira…ki multi agenti andavanu a vidiri pir grandi divocioni et illu com chera benigna richipìa ad omne unu».
Questa vita più austera (plui àspira et plui dura) nel santo eremita difendeva il suo diritto ad un più personale incontro con Cristo. Infatti l’uomo per sua natura è un essere che dice relazione alla comunità ed è anche un solitario che porta in sé l’impronta della vita intima con Dio. San Corrado in tal modo non si separava dalla comune condizione cristiana. Egli fu scelto dallo Spirito per essere tra noi un supplemento di adorazione in mancanza della quale la Chiesa, anche oggi, non potrebbe sostenere senza grave pericolo lo slancio dinamico che la spinge nel cuore nelle masse umane. L’eremita evangelizza nel silenzio e l’andare degli apostoli e dei missionari è anche manifestazione ed esplosione di questa ricchezza interiore che è fatta di mistero, di adorazione e di amore. San Corrado con volto sorridente (cum chera benigna) accoglieva tutti, perché si sentiva unito ai fratelli, ai quali fu largo di aiuti e di consigli spirituali, di intercessione e di miracoli.
Con san Pier Damiani il nostro santo poteva dire: «Anche se, per la solitudine fisica, può sembrare che ci siamo allontanati dalla comunità ecclesiale, per il sacramento invisibile dell’Unità le siamo sempre presenti in massimo grado». Nella ricerca e nell’approfondimento di Dio l’umile eremita piacentino dei Pizzoni si sentiva più vicino agli altri: visse così perché ci amava tutti.
Al visitatore attento la grotta di s. Corrado può ricordare il primato della preghiera e del Vangelo, che offre la sintesi tra la fede in Dio e il servizio del prossimo incominciando dagli ultimi. Da secoli questa venerata grotta è luogo rispettato. Custodito già dagli ‘eremiti di S. Corrado’ è tutt’oggi meta di pellegrini e di visitatori. A questa venerata grotta «ci si acchiana(va) per circa deci scaluni» (doc. del 1595). L’attuale santuario che la custodisce e l’adiacente eremo inferiore vennero edificati nel 1751, IV centenario della morte del santo, per iniziativa del ven. fra Girolamo Terzo. I Padri e i Frati eremiti Orionini hanno retto il Santuario dal 1939 al 1993; oggi ne hanno zelante cura i PP. Francescani Conventuali.
Il responsabile impegno adulto e il ricupero giovanile dei valori fondamentali del vivere civile (grazie anche al contributo educativo della Scuola) assicurano una migliore custodia, valorizzazione e fruizione del nostro invidiabile ambiente storico-artistico-civico-religioso netino a tutto vantaggio culturale ed economico della comunità cittadina.
Nel 2001 il Trio Jubal ha eseguito con successo «Corrado Confalonieri l’Eremita dei Pizzoni», poemetto magistralmente musicato da don Salvatore Rametta. Se è vero che la musica rasserena e fa rivivere interiormente, andiamo a riascoltare - nel cd – la melodiosa corale ‘Valle dei Pizzoni’: «Valle misteriosa dei Pizzoni / luogo di silenzio e di preghiera, / terra benedetta dal Signore, / oasi di pace e santità. // Lembo sei di cielo sulla terra, / dove ci s’incontra col Signore, / valle rivestita di splendore, / valle profumata di virtù. // Valle misteriosa dei Pizzoni!».
Sac. Salvatore Guastella