LETTURE DEL BLOG N. 137.367 A SABATO 29 MARZO 2025

SANTUARIO EREMO NEL 1914

UNA BELLA IMMAGINE DELLA VALLE
DEI TRE PIZZONI A NOTO
CON IL SANTUARIO E L'EREMO
Località San Corrado Fuori le mura
 
In questa foto del 1914 (la foto compie 110 anni in questo 2024) si vede la Valle dei Miracoli in una bella prospettiva.
Ed anche come era il piazzale prima dei lavori. 
Si nota bene anche l'innalzamento del terreno che nel '700 venne fatto per poter accedere al Santuario che inglobava la grotta di S. Corrado.
Nella piazza si nota l'edicola votiva a S. Corrado, con alcuni frati ed un uomo in groppa ad un asinello.
Il cancello d'ingresso ha addossata la casupola, e sul cancello appare l'insegna con la scritta che dice che quello è un luogo santo, come ancora oggi leggiamo.
Un posto strategico per un eremita: la grotta addossata a quel monte e proprio accanto la fiumara per avere acqua fresca e potabile. 
Guardando l'immagine possiamo immaginare il Santo Eremita che si aggira nel luogo, ancora più selvaggio e naturale nei suo anni, fino al 19 febbraio 1351.


 

TRE LUOGHI DELLA DEVOZIONE

TRE LUOGHI ANTICHI
LEGATI A SAN CORRADO

La chiesa parrocchiale, di origine longobarda, dove quindi San Corrado riceverà il battesimo, il castello feudo dei Confalonieri, dove nacque nel 1290 ed il romitorio ospedale per pellegrini sulla strada romea o anche oggi detta Via Francigena. Nel romitorio S. Corrado si ritira nel 1315 dopo il fatto dell'incendio.

Nella immagine si vede il particolare ingrandito da una grande mappa storica, della fine del '500 dove si notano benissimo i tre monumenti del borgo di Calendasco. La mappa ovviamente riguarda tutto il vasto territorio fino al fiume Po, qui nella foto solo il particolare che a noi interessa evidenziare.

TESTO IN INGLESE

BETWEEN CALENDASCO AND I SAW A SEAL AND THIS IS THE PATRON
Are the two Princeps (Prince) places of his life

by
Umberto Battini
historian of S. Corrado


Two places, far away yet closer than we imagine, one in northern Italy, near the river Po and just eight kilometers from Piacenza, the other is in Sicily, in the east, between hills and sea, in the province of Syracuse.
We know well what they are: Calendasco and Noto.
In the small village on the florid plain, stands solemnly the mighty castle of the Confalonieri family, now owned by the municipality and worthily recovered with a solid restoration.

Here the Confalonieri Guelphs were feudatories for at least three hundred years and the Archive documents say so. And in the castle was born the Saint Conrad in that distant Middle Ages, in the year 1290.
And in Noto, a city that is a UNESCO heritage for the Baroque which makes it a treasure chest, S. Corrado lived the last years of his intense life as a lay Franciscan. And in that bare stone cave, he ended his life on 19 February 1351, a winter Friday, in the Valley of the Three Pizzoni.
Between the two places Prince of worship, must be kept intact a link, also because certain facts say it: for example the letter from the parish priest of Calendasco don Federico Peratici, who wrote to the Bishop of Noto in 1960, about the common devotion.

But there are also the two official and original papers, after request of the parish priest Don Giovanni Caprara, of two Insignia Relics of S. Corrado Confalonieri sent to Calendasco precisely one in 1907 and another in 1927.
The originals, signed by the Bishops of Noto, of the gift of the Relics of the Patron that Noto and Calendasco share, are in the Parish Archive of the Church of Calendasco.

In 2015, a great festival in the village on the Po river, in fact the netinis came pilgrims to the country of their patron. The members of the Association of Bearers of the Cilii Faithful to S. Corrado di Noto, headed by their president Sebastiano Floridia, donated a grandiose Cilio as a sign of devotional union.

They are all facts now passed on to the history of the Patron, important and to keep in mind.

Let us boast of this noble friendship due to a saint, a man who has forever linked the two places. History must be able to read in the lines of time, and research and studies to understand have been continued and are still going on here in the territory of Piacenza.

Ancient history, past and most recent, modern, speaks to the ever affable heart of the faithful and sincere devotee.

And as it is now used to say: a Saint a Devotion, Calendasco e Noto!

And of course join this all the other places where there is worship towards the beloved Holy Hermit, a people of faithful who lives in every place, in love with the gentle penitent hermit San Corrado.

 

UN SANTO UNA DEVOZIONE

TRA CALENDASCO E NOTO UN SIGILLO
E QUESTO E' IL SANTO PATRONO
Sono i due luoghi Princeps (Principe) della sua vita
 
 di Umberto Battini
      storico di S. Corrado
 
Due località, distanti eppure vicine più di quel che immaginiamo, una al nord Italia, vicino al fiume Po e a soli otto chilometri da Piacenza, l'altra è in Sicilia, nella parte orientale, tra colline e mare, in provincia di Siracusa.
Lo sappiamo bene quali sono: Calendasco e Noto.
Nel piccolo borgo nella florida pianura, troneggia solenne il poderoso castello della casata dei Confalonieri, oggi di proprietà comunale e degnamente recuperato con un solido restauro.
 
Qui i guelfi Confalonieri furono feudatari per almeno trecento anni e lo dicono le carte d'Archivio. E nel castello nacque il Santo Corrado in quel lontano medioevo, nell'anno 1290.
Ed a Noto, città che è patrimonio Unesco per il Barocco che la rende uno scrigno, S. Corrado visse gli ultimi anni della sua intensa vita da laico francescano. Ed in quella nuda grotta di pietra, concluse la vita il 19 febbraio del 1351, un venerdì invernale, nella Valle dei Tre Pizzoni.
Tra i due luoghi Principe del culto, deve essere mantenuto intatto un legame, anche perchè lo dicono certi fatti: ad esempio la lettera del parroco di Calendasco don Federico Peratici, che scrisse al Vescovo di Noto nel 1960, relativa proprio alla comune devozione.
 
Ma ci sono anche le due carte ufficiali ed originali, dopo richiesta del parroco don Giovanni Caprara, di due Insigni Reliquie di S. Corrado Confalonieri inviate a Calendasco precisamente una nel 1907 ed altra nel 1927.
Gli originali, firmati dai Vescovi di Noto, del dono delle Reliquie del Patrono che Noto e Calendasco condividono, sono nell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di Calendasco.
Nell'anno 2015 grande Festa nel borgo sul fiume Po, infatti i netini vennero pellegrini nel paese del patrono. I soci della Associazione Portatori dei Cilii Fedeli a S. Corrado di Noto, con a capo il loro presidente il signor Sebastiano Floridia, donarono un grandioso Cilio come segno d'unione devozionale.
Sono tutti fatti ormai passati alla storia del Patrono, importanti e da tener a mente.
 
Facciamoci vanto di questa Nobile amicizia dovuta ad un Santo, un uomo che ha legato per sempre i due luoghi. La Storia deve saper leggere nelle righe del tempo, e le ricerche e gli studi per comprendere, sono continuati e ancora vanno avanti, qui nel territorio piacentino.
La Storia antica, passata e piùrecente, moderna, parla al cuore sempre affabile del fedele e del devoto sincero. 
 
E come ormai si è usi dire: un Santo una Devozione, Calendasco e Noto!
Ed ovviamente a questo si uniscono tutti gli altri luoghi dove c'è culto verso l'Amato Santo Eremita, un popolo di fedeli che vive in ogni dove, innamorato del mite penitente eremita San Corrado.
 
 

Per approfondire

  • visita www.araldosancorrado.org
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  • L'Araldo di San Corrado è il Collegamento Devozionale Italiano dei Devoti e Fedeli del Santo piacentino morto a Noto il 19 febbraio 1351 e nato in Calendasco (Piacenza) nel 1290
  • San Corrado Confalonieri è stato un penitente, terziario francescano, vissuto da eremita in Noto, nella Valle dei Tre Pizzoni dentro ad una grotta