LA DEVOZIONE DI CALENDASCO
Con il Registro titolato “Salario Laicale detto Legato di San Corrado” iniziato “la prima settimana di gennaio 1857”, conservato nell’Archivio della parrocchiale, continuazione di altri più antichi registri, prima di iniziare la segnature delle sante messe celebrate all’altare di San Corrado, si riporta per mano dello stesso parroco Arciprete Don Giovanni Brugnoni un breve riassunto storico che merita di essere presentato per intero e che così recita:
“Il Conte Gio.Battista Zanardi-Landi con atto di Gianfrancesco Notaio da Parma in data 9 agosto 1617 fondava il Legato di San Corrado incaricando il Parroco pro Tempore di Calendasco, di celebrare la messa in un giorno d’ogni settimana dell’anno, all’altare di S. Corrado, senz’obbligo di applicazione, ma solo d’una commemorazione per l’anima sua, nel Memento dei morti; e di far celebrare tre messe, pure senza applicazione, nel giorno 19 febbraio d’ogni anno, festivo di S. Corrado. In compenso il Parroco percepisce annue lire Trenta vecchie, più un paja capponi pel dì 11 novembre; queste 30 lire Imperiali corrispondono a Lire nuove Sette e C.mi Tredici. Restando gravati di questo onere gli eredi, e successori del predetto Sig. Conte Zanardi-Landi.
Al Conte Zanardi-Landi in progresso di tempo successe il Conte Giovanni Scotti, il quale a sua volta ebbe a successori il Sig. Marchese Vincenzo di Piombino per 3/5, e la Sig.ra Contessa Felicita Salvatico ed a questa successe il Sig. Francesco Grassi di Piacenza per 2/5. L’Arciprete Don Giuliano Guglieri nel dì 24 Novembre 1824 assicurava questo Legato con ipoteca sui fondi del Sig. Marchese Piombino a Calendasco per tre quinti della somma capitale cioè Lire 119,88; e per due quinti cioè Lire 79,92 sui fondi del Sig. Grassi.
In processo di tempo al Sig. Marchese Piombino e Grassi successero i Sig. Avv. Vincenzo Anguissola e Cav. Giuseppe Anguissola e quindi i rispettivi figli, i quali non riconoscono più detto Legato che da molti anni non è soddisfatto in quanto alla compensazione dovuta al Parroco il quale ne continua però sempre da parte sua l’adempimento.
Il Sig. Avvocato Nob. Lancellotto Anguissola fu Avv. Vincenzo dà ogni anno per S. Martino un paja capponi…”
seguono alcune altre righe purtroppo consunte ed illeggibili.