LETTURE DEL BLOG N. 120.882 AL 24 GENNAIO 2024

Non diamolo per scontato

Il programma di vita corradiano?
Penitenza e preghiera.


Anche ora la grazia della risurrezione è all’opera in noi! Possa la contemplazione di questo mistero spronare i nostri sforzi, sia come individui che come membri della comunità ecclesiale, a crescere nella vita dello Spirito mediante la conversione, la penitenza e la preghiera.


Dal discorso nella basilica del Santo Sepolcro, Gerusalemme, 15 maggio 2009 di Benedetto XVI



E' davvero esaltante e bello,
per chiunque sia un devoto fedele a san Corrado penitente - e questa definizione sappiamo già bene come la dice lunga - scoprire 'ogni giorno' la freschezza dell'esempio dell'amatissimo Campione di Virtù.
In effetti le parole che sopra riporto, riprese dal nostro Santo Padre
, sono chiarissime e ci testimoniano la freschezza del messaggio di san Corrado. Possiamo benissimo adattarle a noi tutti schiera di devoti, che giustamente come parte della Santa Chiesa cattolica miriamo come ultimo scopo a Cristo Gesù, questo è ineluttabile!

Ebbene Gesù ci ha lasciato la Sua grazia misteriosa nella risurrezione:
e come possiamo, se prendiamo a modello san Corrado, metterla a 'frutto'?

Il Santo Padre dice che essa - la grazia - è per i membri come comunità e come singoli individui!

Con ciò possiamo fare la seguente trasposizione:

Devoti e fedeli di san Corrado a partire dalla comunità, quale possono essere ad esempio i Portatori di San Corrado ed i Portatori dei Cilii, rappresentanti di tutti noi devoti in Italia e nel mondo.
E poi come singoli. Ognuno, se è devoto fedele deve in qualche misura conformare la vita che è tesa al modello di Gesù, usando del lascito del nostro Patrono. E questo lascito è racchiuso in penitenza e preghiera!

Cosa ha fatto il nostro Patrono?
  • Conversione
  • Penitenza
  • Preghiera
mi sembra che come recita un detto: 'niente di nuovo sotto il sole'!
Cioè: prima del Nostro Eremita, e poi lui stesso ai suoi tempi, e poi nei secoli a venire e oggi, e anche domani, San Corrado rimane un modello cristiano di grandissima levatura! Dobbiamo esserne orgogliosissimi.

Seguire quindi il Patrono è seguire il binario del cristianesimo, quello che mai tramonta quale programma cristiano: conversione, penitenza e preghiera!

Ognuno poi può certamente ampliare la veduta materiale e spirituale del discorso, ma a base, come ci indica la Chiesa Mater et Magistra rimangono valori che per noi che vantiamo questo Protettore Insigne, devono unirci sempre e sempre di più, in entrambi i sensi.

Se dunque i valori del nostro santo Eremita ancora oggi sono tra quelli principali, tanto da essere nel programma continuo del Magistero, allora abbiamo la certezza che il nostro Patrono ci può essere di modello e giustamente abbiamo il dovere di festeggiarlo, onorarlo secondo le due vedute: culturali e di culto, così come è!.
Mi viene alla mente quindi la secolare devozione che da Noto viene data ad esempio e poi anche la secolare dovozione al Santo che gli è tributata in Calendasco di Piacenza, ma anche in altri tanti luoghi in Italia.
Di certo Noto e Calendasco sono quei due luoghi che vantano, Noto in primis, una devozione fatta di secoli: 7 a Noto e 4 in Calendasco.

A gloria ed onore di San Corrado Confalonieri piacentino, eremita penitente del Terzo Ordine francescano, TOR al quale deve andare la nostra riconoscenza perchè è lo stesso Ordine ed abito del Nostro Patrono.



Umberto Battini
per i devoti e fedeli in
Calendasco di Piacenza




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