Leggiamo dal volume del Parisi:
“Stando, infatti, a una antica e ben fondata tradizione che lo vuole vissuto per non pochi anni – come nel capitolo seguente diremo – in un eremitaggio dell’isola di Malta, è giocoforza ammettere che la sua permanenza in Sicilia dovette essere al ritorno da questo suo viaggio in Terra Santa, altrimenti non potrebbe spiegarsi dove abbia passato tanti anni prima di giungere nel 1343 a Noto. Fu dunque dopo molti anni, e proprio dopo aver lasciato l’isola di Malta, che egli venne a stabilirsi in Sicilia. Nessuno dei suoi biografi stabilisce con certezza dove in Sicilia, partendo da malta, approdò…”.
(Giovanni Parisi San Corrado Confalonieri Patrono di Noto, pp. 26-27, 2^ edizione, Ediz. La Cattedrale 1984, Noto)
E ancora possiamo leggere:
“A Noto – come abbiamo già accennato – Corrado non arriva proveniente dal romitorio piacentino, ma da un suo pellegrinaggio in Terra Santa e più direttamente da una sua permanenza di vari anni nell’isola di Malta” – (p.31 idem).
“In Malta – scrive il Bonfiglio – è viva la tradizione di una tale sua dimora benché sia avvenuta nel lontano secolo XIV, e grande, è la devozione che ivi sentono per il nostro Santo” – “Sbarcato nell’isola – continua il Bonfiglio – trovò sotto il Casal Musta, nella parte settentrionale, una cava chiamata Vie el Axsel (= fiume di miele), e quivi fissò la sua dimora”. (p32 idem).
“Stando, infatti, a una antica e ben fondata tradizione che lo vuole vissuto per non pochi anni – come nel capitolo seguente diremo – in un eremitaggio dell’isola di Malta, è giocoforza ammettere che la sua permanenza in Sicilia dovette essere al ritorno da questo suo viaggio in Terra Santa, altrimenti non potrebbe spiegarsi dove abbia passato tanti anni prima di giungere nel 1343 a Noto. Fu dunque dopo molti anni, e proprio dopo aver lasciato l’isola di Malta, che egli venne a stabilirsi in Sicilia. Nessuno dei suoi biografi stabilisce con certezza dove in Sicilia, partendo da malta, approdò…”.
(Giovanni Parisi San Corrado Confalonieri Patrono di Noto, pp. 26-27, 2^ edizione, Ediz. La Cattedrale 1984, Noto)
E ancora possiamo leggere:
“A Noto – come abbiamo già accennato – Corrado non arriva proveniente dal romitorio piacentino, ma da un suo pellegrinaggio in Terra Santa e più direttamente da una sua permanenza di vari anni nell’isola di Malta” – (p.31 idem).
“In Malta – scrive il Bonfiglio – è viva la tradizione di una tale sua dimora benché sia avvenuta nel lontano secolo XIV, e grande, è la devozione che ivi sentono per il nostro Santo” – “Sbarcato nell’isola – continua il Bonfiglio – trovò sotto il Casal Musta, nella parte settentrionale, una cava chiamata Vie el Axsel (= fiume di miele), e quivi fissò la sua dimora”. (p32 idem).