ANNO nuovo
Con l'arrivo di gennaio si sente tra i devoti e fedeli profumo di patronale.
E' come un richiamo inestinguibile, mai sopito. E man mano che i giorni passano sale impetuosa la preghiera al Patrono: veloci adesso i giorni ci porteranno al giorno Principe della Santità dell'Amato Santo Corrado.
All'attesissimo 19 febbraio Dies Natalis.
Dalla Calendasco (Piacenza) fino alla città di Noto.
SANTO NATALE 2012
A tutti gli affezionati devoti e fedeli d'ogni dove nel mondo
un Augurio affettuoso di cuore
per Santissime Feste Natalizie di N. S. Gesù Cristo
intercedente sempre per la nostra santificazione
l'amato Patrono San Corrado Confalonieri eremita TOR
auguri di buon inizio 2013
clicca la scritta sotto e vedi il sito corradiano
www.araldosancorrado.org
www.araldosancorrado.org
Don SILVIO di Calendasco
Amici devoti e fedeli di San Corrado, il nostro buon arciprete parroco di Calendasco don Silvio Cavalli è stato nominato come parroco nella parrocchia di Sarmato piccolo paese non molto lontano da Calendasco.
Auguri don Silvio di buon lavoro ecclesiastico e di ministero! E grazie perchè a Calendasco ci hai aiutato nell'accrescere e sostenere il culto e la venerazione al Patrono!
Grazie don Silvio, e buona continuazione!
Gli Amici "corradiani di Calendasco"
4 ottobre 2012 - S. Francesco
Ricorre il 4 ottobre la FESTA di San Francesco e come devoti dobbiamo tenerla in grande considerazione perchè San Corrado è un Santo francescano! al 100 per 100!
Penitente e terziario. E quindi pellegrino ed eremita.
Da Siracusa ove sorge la imponente chiesa parrocchiale dedicata a San Corrado Confalonieri retta appunto dai Frati del TOR -lo stesso abito di San Corrado per intenderci! - possiamo leggere e gustare questa bellissima poesia in onore del Poverello di Assisi, opera di p. Antonio Panzica.
E mi permetto ricordare ai devoti il bellissimo Inno a San Corrado composto sempre dal p. Antonio e musicato in maniera sublime. Buona Festa a tutti Amici Devoti!
SESTO Anniversario
E' bello e doveroso come devoti fedeli di San Corrado fare la memoria del frate del TOR francescano p. Gabriele Andreozzi. In Noto, grazie alla amicizia con mons. Salvatore Guastella diede alle stampe un volume storico sul Patrono.
Grande storico e studioso del suo Ordine, il p. Gabriele fu amico oltre che di Noto anche dei devoti di Calendasco dove per qualche anno almeno un paio di volte all'anno condivideva con noi la gioia della venerazione.
A Calendasco nel particolare posso testimoniare una riverenza ed un rispetto ed accoglienza per il padre Gabriele molto sentita e vera. Ogni sua visita era per noi una festa vera e propria perchè sapevamo che San Corrado sarebbe stato in quei giorni ancor più venerato e 'sviscerato' nella sua figura storica e spirituale.
Anche per quei devoti che han conosciuto il Frate solo come storico per mezzo dei suoi poderosi volumi è giusto che sappiano quanta passione francescana e devozione verso San Corrado metteva il nostro amico p. Gabriele.
Un suo nipote di Roma mi disse che p. Gabriele gli parlava spesso di noi devoti di Calendasco e di come lo accoglievamo sempre festosamente.
Mi disse anche che aveva da sempre una venerazione estrema per San Corrado Confalonieri e per il beato Paolo da Cropani, anch'egli frate Terziario.
In effetti ricordo bene di come me ne parlasse.
Il 5 ottobre di sei anni fa - il giorno dopo la Festa di San Francesco - padre Gabriele saliva al Cielo proprio in Assisi, nel convento del suo amatissimo Ordine francescano del TOR.
Veramente ricordiamolo nella preghiera personale perchè è già in Cielo con il Nostro Potente Patrono ad incoraggiarci nel cammino cristiano, spronati noi dalla somma venerazione del Nostro San Corrado penitente e terziario.
Umberto Battini
Per i devoti di Calendasco (Piacenza)
e per tutti i devoti nel mondo
MEMORIA e STORIA
Così canta ne ‘La vita e i miracoli di S. Corrado’ il netino Girolamo
Pugliese (sec. XVI) nella 43ª sestina [traduzione dal siciliano]: «Volle
sapere la città di Noto / qual’era di Corrado il cognome. / Si recò a
Piacenza un degno sacerdote / per informarsi dai più anziani. /
Risposero che era un noto cavaliere / andato via dalla città a fare vita
penitente: / era un Confalonieri di Piacenza».
SITO WEB NOTO

E' on line il nuovissimo sito web della Società Fedeli e Portatori di San Corrado di Noto, che è un sito web molto bello, ricco di immagini e informazioni sulla Società e sul Patrono.
Complimenti!
Ricordiamo anche il sito dei Portatori dei Cilii, anch'esso a Corona della devozione corradiana a Noto.
SAN ROCCO e SAN CORRADO
Il TESTO dell'articolo apparso sul quotidiano LIBERTA' di Piacenza lunedì 6 agosto 2012
di Umberto Battini
Studioso di S. Corrado (Piacenza-Calendasco)
di Umberto Battini
Studioso di S. Corrado (Piacenza-Calendasco)
SAN ROCCO e
SAN CORRADO
Incontro in terra piacentina
Essendo molto sentita la festa di S. Rocco dai piacentini, proprio nel
periodo agostano che segna la ricorrenza, vorrei proporre all’attenzione degli
amici soprattutto sarmatesi questa riflessione storica basata sul documento
dell’antica visita apostolica alla chiesa di Calendasco effettuata dal Vescovo
mons. Giovan Battista Castelli il 16 dicembre 1579.
Già il fatto che San Rocco sia inscritto nel Calendario e Ufficio
Liturgico del Terzo Ordine Francescano - oppure Regolare (TOR) che dir si
voglia - era stata per me una scoperta importante! Infatti questo santo,
veneratissimo nel Piacentino, secondo la Tradizione è appena successivo nei
suoi accadimenti di vita, a San Corrado, ed anzi per certi anni, la loro vita
si intreccia nel piacentino: intendo quando il nostro santo Corrado già era
ritirato nel romitorio di Calendasco del 'gorgolare' (appresso al mulino), con
la comunità retta dal superiore frate Aristide.
Il prezioso Registro originale è in Archivio della
Curia di Piacenza e in microfilm presso l’Archivio di Stato di Piacenza. Per
sviluppare questa intrigante ipotesi di un possibile incontro tra i due Santi
Penitenti Rocco e Corrado mi servirò oltre che del citato atto anche dello
studio storico rocchiano del Diedo e d’altri suoi estimatori.
Lo spunto mi
è dato da questa parte del manoscritto: “In predecto territorio de
Calendasco” sottoposto alla chiesa parrocchiale è “oratorium nuncupatum
sub vocabulum Sancti Rochi posito in loco arene” ove risiede il Signor
Rizzolo ed è “in territorio diciti loci Calendaschi ed quo est profanatum et
nihil habet in bonis, et non habet aliqua paramenta...”.
Dalla carta
deduciamo che il culto a San Rocco era esistente: santo penitente terziario, venerato
principalmente contro la peste e anche assurto a protettore dei pellegrini e
ascritto ufficialmente nel Registro dei Santi del Terzo Ordine Francescano. La
località di Arena, ancor oggi abitata è sulla “strata romea” cioè la via
Francigena che dirige a Calendasco ed al porto del Po.
L’oratorio in
Arena nel 1579 è ormai desueto e profanato, cioè non più in uso, questo
significa che doveva avere un’antica fondazione e quindi abbastanza remoto
risalente alla prima divulgazione del culto rocchiano in terra piacentina, come
appunto fu in Sarmato e nella stessa Piacenza.
Possiamo con
certezza affermare che un tempo, cioè prima della profanazione o più
semplicemente dell’abbandono, fosse dotato di propri arredi e paramenti per la
sacra liturgia ed anche adorno di pitture al Santo Rocco.
Purtroppo
oggi dell’oratorio si è persa completa memoria e non è desumibile sapere ove
fosse la sua costruzione lungo la strada nel luogo di Arena e anzi si crede
certamente abbattuto nel tempo proprio perché diroccato.
Certezza
vuole però che questo oratorio dedicato a San Rocco sorgesse al ridosso della
strada principale diretta al borgo sul Po: ancora oggi questa piccola frazione
sorge lungo l’asse viario principale ed è segnalata già come frazione, nominata
quale Arena, in mappe del tardo 1500 ed in carte notarili molto più
antiche che indicano terre e possedimenti in Arena territorio di Calendasco.
E' storicamente certo che i Terziari ospedalieri - quali in Calendasco - di cui anche s. Rocco è un 'infermiere itinerante' (così lo definiscono gli storici per il fatto che itinera da ospitio in ospitio proprio al servizio degli infermi), sono con quelli viventi nei romitori, i primi 'congregati' per una risoluzione alla Regolarità dei Terziari, e il "romitorio" di Calendasco è tra i 'fondanti'.
Dicevo di San Rocco: ebbene scopro che Studi eminenti, quali quello di mons. Fusaro, ci donano riferimenti storico-critici molto interessanti, in sintesi:
E' storicamente certo che i Terziari ospedalieri - quali in Calendasco - di cui anche s. Rocco è un 'infermiere itinerante' (così lo definiscono gli storici per il fatto che itinera da ospitio in ospitio proprio al servizio degli infermi), sono con quelli viventi nei romitori, i primi 'congregati' per una risoluzione alla Regolarità dei Terziari, e il "romitorio" di Calendasco è tra i 'fondanti'.
Dicevo di San Rocco: ebbene scopro che Studi eminenti, quali quello di mons. Fusaro, ci donano riferimenti storico-critici molto interessanti, in sintesi:
-lo storico
Diedo dice s. Rocco nato nel 1295 e morto nel 1327
-un altro
studio ci informa che fino ad argomenti più decisivi le date cui attenersi circa
la vira rocchiana sono quelli forniti dal Diedo e non il 1345-1377 come alcuni
ipotizzano.
-il Maurino
propende per le date ultime mentre p. Filippo da Bergamo e il domenicano
Maldura sono per la data prima
-monsignor
Ceroni Professore del Pontifico Seminario Vaticano sostiene le date
tradizionali 1295-1327.
Se le date
prime fossero confermate (ne le prime ne le ultime lo sono con certezza ma
aperte a studio e ipotesi) vediamo una coincidenza piena con l'epoca del
piacentino San Corrado.
Ovvio che l'incertezza sulle date del santo Rocco non ci spinge oltre, di storico rimane la permanenza nel piacentino, presso il territorio di Sarmato, e che era penitente terziario anche se questo aspetto viene raramente messo in luce non ostante sia bianco su nero e nell’immaginario comune San Rocco rimane un anonimo laico che visse cristianamente: così non è, aveva un ideale che lo spronava, molto diffuso in quegli anni come documentano le Fonti, ed era appunto l’ideale terziario penitenziale francescano.
Ovvio che l'incertezza sulle date del santo Rocco non ci spinge oltre, di storico rimane la permanenza nel piacentino, presso il territorio di Sarmato, e che era penitente terziario anche se questo aspetto viene raramente messo in luce non ostante sia bianco su nero e nell’immaginario comune San Rocco rimane un anonimo laico che visse cristianamente: così non è, aveva un ideale che lo spronava, molto diffuso in quegli anni come documentano le Fonti, ed era appunto l’ideale terziario penitenziale francescano.
Stando alle
date di vita di San Rocco fornite dagli studi del Diedo è logico e probabile
pensare anche 'storicamente' di un incontro tra i due santi citati.
Scrive il p.
Fredegando da Anversa autorevole storico:
"... A
misura che crescevano la vita spirituale e l'operosità pubblica dei Terziari
aumentava anche il loro attaccamento reciproco e si moltiplicavano le loro
adunanze (vedi il grandioso Capitolo di Piacenza del 1280). In molti luoghi
essi aprirono degli ospedali e degli ospizi per i poveri e pellegrini, dove
necessariamente alcuni fratelli dovevano prendere dimora..."
Comunque il fatto notevole è che i due Santi hanno lo stesso ordine terziario: san Rocco come pellegrino-infermiere e san Corrado Confalonieri penitente-romita.
Comunque il fatto notevole è che i due Santi hanno lo stesso ordine terziario: san Rocco come pellegrino-infermiere e san Corrado Confalonieri penitente-romita.
Nelle
piccole curiosità storiche a volte si nascondono grandi illuminazioni, San
Rocco e S. Corrado alla fine li scopriamo degnamente riscoperti e venerati
nella loro Piacenza.
Umberto
Battini
STORIA BREVE
* Dalla “Bibliotheca Sanctorum”
Istituto Giovanni XXIII, Roma 1987, vol. IV pp. 212-213
Corrado Confalonieri di Piacenza
Patrono di Noto, santo
Nato nel 1290 (meno probabile la data del 1284), si dedicò alle armi; nel 1313, durante una partita di caccia, ordinò di appiccare il fuoco per snidare la selvaggina. Le fiamme, levatesi alte, devastarono messi e casolari, di cui i proprietari reclamarono il risarcimento. Il governatore di Piacenza, Galeazzo Visconti, fece condannare a morte un uomo, trovato sul luogo, di nulla colpevole; Corrado allora si presentò spontaneamente e confessò quanto gli era accaduto, dicendosi pronto a riparare i danni, come fece, riducendosi in povertà. Dopo ciò, la sua sposa Eufrosina entrò nel monastero francescano di S. Chiara a Piacenza, mentre egli scelse il Terz’Ordine francescano di Calendasco (1315). In cerca di solitudine, dopo aver peregrinato a Roma e in altri luoghi, nel 1343 si diresse a Noto in Sicilia, dove abitò prima nelle celle della chiesa del Ss. Crocifisso, poi, infastidito dalle frequenti visite, nella solitaria grotta dei Pizzoni, che il popolo chiamerà poi col suo nome. Morì il 19 febbraio 1351 e fu sepolto nella chiesa di S. Nicolò. Dopo la ricognizione canonica del 1485, il suo corpo venne collocato in un’arca d’argento.
Il culto fu confermato il 12 luglio 1515 per la diocesi di Siracusa, esteso il 30 novembre 1544 a tutta la Sicilia. Il 12 settembre 1625 Urbano VIII concesse l’ufficio e la Messa propria agli Ordini Francescani..
Il 19 maggio 1844 la chiesa di S. Nicolò divenne cattedrale della nuova diocesi di Noto; nel 1751 nel sacro romitorio era sorta la chiesa a custodia della s. grotta.; chiesa eretta a parrocchia nel 1925.
Enrico Sigona
Calendasco 2012
Sabato 26 maggio a Calendasco di Piacenza
Grande festa. Con i ragazzi e i bambini della scuola del paese.
Gemellaggio 2012
Come Fedeli e Devoti piacentini ci chiediamo se però l'organizzazione
cittadina-curiale ha coinvolto le varie realtà.
Stiamo alla finestra ed attendiamo.
L'unione e l'amore verso il Patrono dovrebbe unire indistintamente!
A tempo debito le conclusioni intanto con sincero fervore
ci affidiamo al Nostro Comune amato Santo Eremita.
S. Corrado Celeste Patrono, prega per noi
NEWS N O T O
Partecipiamo tutti con il cuore di devoti da ogni parte d'Italia a questo
bellissimo evento culturale.
CALENDASCO 19 febbraio


PATRONALE di SAN CORRADO
domenica 19 febbraio 2012
Grandiosa cerimonia liturgica a Calendasco per la Patronale. Da ormai 400 anni il paesello sul fiume Po, non molto lungi da Piacenza, festeggia l'Eremita che qui nacque nel 1290.
Feudatario di Calendasco, dopo la faccenda dell'incendio del 1315, S. Corrado si ritirò con i frati penitenti del terz'ordine francescano che erano al servizio nell'ospito e eremitorio di Calendasco.

ARISTIDE

Prima Comunità di Terziari
appresso al “gorgolare” in Calendasco
Per comprendere gli eventi pre-corradiani in terra piacentina
Piacenza
Aristide frate e superiore di San Corrado
Nel libro dello storico Raffaele Pazzelli “Il Terz’Ordine Regolare di San Francesco attraverso i secoli”, edito in Roma nel 1958, reperiamo fondamentali dati storici, che oltre a servire per questa breve sintesi, si presteranno per la relazione che segue.
La comunità in Calendasco di Terziari in abito eremitico composta di pochi religiosi con a capo il frate Aristide, come ogni comunità terziaria, oltre a non essere molto appariscente era anche giuridicamente indipende, con una unione con le altre comunità terziarie “amico foedere”, cioè legame di mutua assistenza.
Questa mancanza di unità causava evidentemente una minore appariscenza esteriore del fenomeno della vita comune tra i Terziari, per cui fu facile che fosse trascurato nelle cronache del tempo, ed in effetti il primo storico che ricercò e rinvenne parecchi documenti dei primi tempi dell’Ordine, il De Sillis, ci fornisce ragione della mancanza di documenti nei più antichi Conventi Terziari.
Il De Sillis nel libro del 1621 sui Terziari di S. Francesco o Penitenti dice chiaramente sul fatto della esistenza e smarrimento dei documenti che fu:
“...a causa dell’umile genere di vita dei nostri Padri;, non avendo grandi monasteri, ma per lo più eremi o piccole abitazioni all’ombra di Ospedali o di Chiese, non possedevano archivi, nè si preoccupavano di questo ma solo di vivere santamente, nella carità verso Dio e il prossimo.”
Anche Fredregando da Anversa dice che i Terziari:
“In molti luoghi essi aprirono degli ospedali e degli ospizi peri poveri e pellegrini, dove necessariamente alcuni fratelli dovevano prendere dimora”.
Del frate Aristide tratta ampiamente uno storico di alcuni secoli fa il cosiddetto ‘Anonimo di Montefalco’ in Umbria. Lo scritto dell’Anonimo è stato rinvenuto da altro grande storico del Terzo Ordine il p. Gabriele Andreozzi, vedasi in Analecta TOR dello stesso Andreozzi “S. Rocco in Montefalco, la Porziuncola del Terz’Ordine Regolare” ed è ricco di dati a noi utili, che in altro studio presenteremo ai devoti e appassionati di storia. Resta importante la questione che già parechi secoli fa, in Umbria lontano centinaia di chilometri da Calendasco, uno storico rimasto ‘Anonimo’ abbia saputo tramandare del Frate Aristide chiamato a Montefalco da Calendasco a presiedere la costruzione del Convento di S. Rocco delle monache Terziarie.
Il Pazzelli nel già ricordato volume ci informa chiaramente che:
“Il terzo luogo di cui ci è stata tramandata memoria è il Convento-eremitaggio di Calendasco presso Piacenza. Sin dal 1280-1290 esisteva qui una Comunità di eremiti, sotto l’obbedienza di Frate Aristide, lo stesso che nel 1290 venne a Montefalco a trovare la Beata Chiara ed in tale occasione ricevé la donazione dei Sigg. Bennati di cui si è detto. Dopo la costruzione di quel Convento lasciò a Montefalco alcuni suoi Frati e ritornò a reggere la sua Comunità nel Piacentino. Qui nel 1315 ricevé nell’Ordine un nobile piacentino, Corrado Confalonieri, predicendogli che sarebbe diventato un grande santo”.
Umberto Battini
21 gennaio 2012
AUGURI
a mons. Salvatore Guastella
che compie 90 anni!
Da tutti noi devoti e fedeli di S. Corrado
un calorosissimo augurio per tutto quello
che negli anni ha saputo donarci
circa la devozione verso l'amato Patrono.
Grazie del suo servizio di sacerdote e di studioso insigne!
a mons. Salvatore Guastella
che compie 90 anni!
Da tutti noi devoti e fedeli di S. Corrado
un calorosissimo augurio per tutto quello
che negli anni ha saputo donarci
circa la devozione verso l'amato Patrono.
Grazie del suo servizio di sacerdote e di studioso insigne!
Gli Amici devoti di
Calendasco di Piacenza, Siracusa, Roma
ed ovviamente Noto.
Calendasco di Piacenza, Siracusa, Roma
ed ovviamente Noto.
Iscriviti a:
Post (Atom)

Per approfondire
- visita www.araldosancorrado.org
- Questo Blog e' un prodotto amatoriale e non editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001
- Segnalate i vostri commenti, suggerimenti, idee
- Usate liberamente foto e testi ricordando di segnalare il sito da dove proviene il materiale
- L'Araldo di San Corrado è il Collegamento Devozionale Italiano dei Devoti e Fedeli del Santo piacentino morto a Noto il 19 febbraio 1351 e nato in Calendasco (Piacenza) nel 1290
- San Corrado Confalonieri è stato un penitente, terziario francescano, vissuto da eremita in Noto, nella Valle dei Tre Pizzoni dentro ad una grotta