TRASLAZIONE DELL'ARCA A NOTO
SAN ROCCO E SAN CORRADO
Infatti questo santo, veneratissimo nel Piacentino, secondo la Tradizione è appena successivo nei suoi accadimenti di vita, a San Corrado, ed anzi per certi anni, la loro vita si intreccia nel piacentino: intendo quando il nostro santo Corrado già era ritirato nel romitorio di Calendasco del 'gorgolare' (appresso al mulino), con la comunità retta dal superiore frate Aristide verso l’anno 1315.
E' storicamente certo che i Terziari ospedalieri - quali in
Calendasco - di cui anche s. Rocco è un 'infermiere itinerante' (così lo
definiscono gli storici per il fatto che itinera da ospizio in
ospizio proprio al servizio degli infermi), sono con quelli viventi nei
romitori, i primi 'congregati' per una risoluzione alla Regolarità dei
Terziari, e il "romitorio" di Calendasco è annoverato addirittura tra i
'fondanti'.
Dicevo di San Rocco: ebbene scopro che Studi eminenti, quali quello di
mons. Fusaro, ci donano riferimenti storico-critici molto interessanti,
in sintesi:
- Lo storico Diedo dice s. Rocco nato nel 1295 e morto nel 1327
- Un altro studio ci informa che fino ad argomenti più decisivi le date cui attenersi circa la vira rocchiana sono quelli forniti dal Diedo e non il 1345-1377 come alcuni ipotizzano.
- Il Maurino propende per le date ultime mentre p. Filippo da Bergamo e il domenicano Maldura sono per la data prima
- Monsignor Ceroni Professore del Pontifico Seminario Vaticano sostiene le date tradizionali 1295-1327.
Se le date prime fossero confermate (ne le prime ne le ultime lo sono
con certezza ma aperte a studio e ipotesi) vediamo una coincidenza
piena con l'epoca del piacentino San Corrado: tra il 1315 e il 1325
possono aver avuto un incontro.
Ovvio che l'incertezza sulle date del santo Rocco non ci spinge oltre,
di storico rimane la permanenza nel piacentino, presso il territorio di
Sarmato, e che era penitente terziario, anche se questo aspetto viene
raramente messo in luce non ostante sia bianco su nero e
nell’immaginario comune San Rocco rimane un anonimo laico che visse
cristianamente: così non è, aveva un ideale che lo spronava, molto
diffuso in quegli anni come documentano le Fonti, ed era appunto
l’ideale terziario penitenziale francescano.
Oltre al fatto quindi che erano entrambi penitenti terziari francescani, e che svolsero opera di carità in ospizi per malati e poveri pellegrini, anche un elemento curioso li accomuna cioè il pane: S. Corrado nella grotta di Noto aveva la grazia di veder comparire pagnotte calde, portate dagli angeli e S. Rocco ebbe proprio qui in territorio di Piacenza, il fatto del cane che ogni giorno gli portava un grande pezzo di pane!
Stando alle date di vita di San Rocco fornite dagli studi del Diedo è logico e probabile pensare anche 'storicamente' che ci sia stato un incontro tra i due santi citati proprio qui nel territorio piacentino e quindi nel piccolo ospedale e conventino dei penitenti di Calendasco.
Rimane una ipotesi basata su studi antichi ma che se fossero un giorno confermati, possono ben dar luogo a questo fatto dell’incontro, e Calendasco era sulla via Francigena come ben sappiamo con certezza e quindi luogo principe di passaggio dei pellegrini diretti al passaggio del fiume Po.
Scrive il p. Fredegando da Anversa autorevole storico francescano:
Comunque il fatto notevole è che i due Santi hanno lo stesso ordine terziario: san Rocco come pellegrino-infermiere e san Corrado Confalonieri penitente-romita.
Nelle piccole curiosità storiche a volte si nascondono grandi illuminazioni, San Rocco e S. Corrado alla fine li scopriamo degnamente riscoperti e venerati in tutta la terra piacentina.
13 AGOSTO 2023 DISCESA ARCA
NUOVA MOSTRA A CALENDASCO

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- L'Araldo di San Corrado è il Collegamento Devozionale Italiano dei Devoti e Fedeli del Santo piacentino morto a Noto il 19 febbraio 1351 e nato in Calendasco (Piacenza) nel 1290
- San Corrado Confalonieri è stato un penitente, terziario francescano, vissuto da eremita in Noto, nella Valle dei Tre Pizzoni dentro ad una grotta