VIVA SAN CORRADO
ELOGIO ALLE ANIME DEL CULTO POPOLARE
Da secoli sono il perno della devozione
di Umberto Battini
i CILII la LUCE di San Corrado da secoli |
Intanto c'è da fare chiarezza storica: dal 1351 la gente di Noto ha da subito amato San Corrado in un modo meravigliosamente umano di pietà popolare: egli vive sempre con noi nelle sue virtù, nel suo eroismo, nei
suoi portenti, da quel giorno è una gara incessante tra protetti e patrono
Per chi non lo sapesse esiste un Direttorio edito dal Vaticano, sulla Pietà Popolare e vi sono espresse chiare e precise le forme ed i modi per portare avanti le devozioni cristiane.
E ne fa un elogio importante! Certamente vi sono anche consigli utili a far della devozione
un bel gesto cristiano ma sempre riconosciuto come umanamente sano e utile alla vita degli uomini per progrediere nel proprio cammino di fede.
i PORTATORI di SAN CORRADO lodevolissimi! |
Chi si crede perfetto e vede la pagliuzza nell'occhio dell'altro probabilmente ha dei problemi suoi irrisolti che pretende di scaricare sugli altri. La carità cristiana esige un dialogo comprensivo, probabilmente molto umanamente comprensivo, ma tant'è!
La processione del Patrono non solo è il cuore del culto devozionale, ma è quasi la radice stessa che muove gli animi verso il sacro. Bene o male, anche durante il fatto cultuale della
processione, chiunque è costretto a fare i conti con se stesso, con la propria vita che è in quel momento messa a contatto con l'evento religioso sacro: il corpo di un uomo, che carne
ed ossa come noi, ha lasciato un esempio eterno di come è possibile raggiungere la Gloria del Cielo.
l'ARCA di S. Corrado a NOTO |
Di come ci si comporta col prossimo: penso a quando lo bastonarono, ed ormai malmesso e malridotto dai meschini, li richiama per donare anche a loro il pane del Cielo, santo e caldo!
Così ci si approccia al nostro prossimo, se seguiamo le orme di San Corrado e senza dire: prima lo deve fare lui, l'altro!
Amare fino in fondo è difficile! Soprattutto il prossimo, ma va fatto, San Corrado lo ha fatto!
Ed ognuno arriva a questo piano piano, passo a passo, umanamente ognuno ha i suoi tempi e modi e nessuno può conoscerli e può far ad essi forza.
I Portatori di San Corrado sono la spina dorsale del culto popolare assieme ai Portatori dei Cilii: persone normali, ognuna coi suoi problemi, che però sono lì in prima linea a faticare con gioia, a rendere onore anche ai devoti netini che non ci sono più, quanti ma quanti fedeli di Noto dal 1351 hanno avuto la bella gioia di cercare rifugio e grazie nel Patrono, ognuno con la propria umanità.
Chi cerca la perfezione nel culto popolare probabilmente ha capito poco del fatto spirituale: siamo tutti bene o male peccatori che fino alla fine della vita arrancano nella speranza di poter migliorarsi, di potersi convertire di più e meglio, d'imparare ad apprezzare l'altro così com'è!
Per questo elogio i Portatori dell'Arca e dei Cilii, perchè sebbene siano uomini con le lore umane fragilità di carattere e quant'altro, hanno la certezza - sostenuta da tutta una città ed un popolo - che in S. Corrado e nell'onorarlo fino all'esasperazione, si possa far ottenere una grazia, un attimo di respiro in questa vita frenetica, e che si possa addolcire il nostro cuore sempre in ansia.
Quello che viene da secoli fatto alla gloria del Patrono, dal popolo devoto che è porzione di Chiesa in questo luogo, è grandioso e stupendo: nonostante le difficoltà, che non mancavano nei tempi passati e non mancano nei tempi d'oggi, ma siccome guardiamo la realtà con speranza non ci lasciamo travolgere.
Tutto l'umano può essere perfezionato con consigli e discussioni anche forti, ma non si deve mai e poi mai trascendere dal fatto reale e cioè che la processione del Patrono resta un fatto di devozione e di tradizione religiosa antico, radicato nel popolo e da portare avanti con forza.
Lo sforzo di chi per ore porta ad ogni porta di casa di Noto il Corpo di S. Corrado è innegabile e per questo va detto un caloroso grazie! Così uguale discorso per che porta il cilio, segno antico che è sempre esistito ma che è stato perfezionato ed introdotto con senso religioso dal 1620.
Non è folcklore la danza dei cilii attorno a quell'Urna, proprio no! E' una parte anch'essa antica e forte d'amore, donato a nome di tutti, esprime la gioia dei vivi e dei morti per S. Corrado che protegge e ha protetto e ha fatto e dona ancor oggi grazie forti!
Quando si parla di Santi e atti popolari di culto, bisogna togliersi il cappello e saper riconoscere quanto cuore ha questa processione, che vede tutta intera una città camminare lenta e umana ai piedi del Patrono. Tutta una città!
Grazie allora ai Portatori di San Corrado e grazie ai Portatori dei Cilii: siete l'orgoglio della città devota che onora, così come voi fate, da centinaia di anni il proprio Patrono, siete i rappresentanti di noi fedeli, l'esercito umanissimo di donne, uomini, ragazzi, anziani e bambini, uomini del clero e religioso, dei defunti che han fatto questi segni di devozione prima di noi e ce ne hanno lasciato l'eredità e ci han raccomandato di continuare a farlo!
Quello che viene da secoli fatto alla gloria del Patrono, dal popolo devoto che è porzione di Chiesa in questo luogo, è grandioso e stupendo: nonostante le difficoltà, che non mancavano nei tempi passati e non mancano nei tempi d'oggi, ma siccome guardiamo la realtà con speranza non ci lasciamo travolgere.
Tutto l'umano può essere perfezionato con consigli e discussioni anche forti, ma non si deve mai e poi mai trascendere dal fatto reale e cioè che la processione del Patrono resta un fatto di devozione e di tradizione religiosa antico, radicato nel popolo e da portare avanti con forza.
Lo sforzo di chi per ore porta ad ogni porta di casa di Noto il Corpo di S. Corrado è innegabile e per questo va detto un caloroso grazie! Così uguale discorso per che porta il cilio, segno antico che è sempre esistito ma che è stato perfezionato ed introdotto con senso religioso dal 1620.
Non è folcklore la danza dei cilii attorno a quell'Urna, proprio no! E' una parte anch'essa antica e forte d'amore, donato a nome di tutti, esprime la gioia dei vivi e dei morti per S. Corrado che protegge e ha protetto e ha fatto e dona ancor oggi grazie forti!
Quando si parla di Santi e atti popolari di culto, bisogna togliersi il cappello e saper riconoscere quanto cuore ha questa processione, che vede tutta intera una città camminare lenta e umana ai piedi del Patrono. Tutta una città!
Grazie allora ai Portatori di San Corrado e grazie ai Portatori dei Cilii: siete l'orgoglio della città devota che onora, così come voi fate, da centinaia di anni il proprio Patrono, siete i rappresentanti di noi fedeli, l'esercito umanissimo di donne, uomini, ragazzi, anziani e bambini, uomini del clero e religioso, dei defunti che han fatto questi segni di devozione prima di noi e ce ne hanno lasciato l'eredità e ci han raccomandato di continuare a farlo!
Sia lode a Dio, alla Beata Vergine Maria e a San
Corrado - Rocco Pirri (Noto
+1651)
Umberto Battini
devoto e studioso di S. Corrado